Pègaso - anno II - n. 5 - maggio 1930
556 C. Alvaro voce m3, coil1un toillo sibilamte: - Bisogna· :finirla con que,sta ver– gogna del figlio e non frgUo, d,ella somigliwn.za a me ò a voi. Tutto il paiese ille è pieno, e quei ragazzi, i :fi,glimiei, i :figli voiStri, ven– gono tutti i giorni a dirmi che i monelli li insultamo come :fi,glioli di uil1asgualdrina .._:_Si tappò la bocca ooil1 la mano, violentemente, e i.n quelQ'atto era ,bellissima. I suoi c.apelli ricciuti oscillavano alla sommi,tà del capo, oome teneri .serp,ooti; i suoi oc-chi sp,loodevano, e il sentimento dei due uomini che assistevano a quella sfuriata era che ella fosse ancora mirrubile. Il prete le ruppe la parola sulla boccai :per dirle: - Lascioono rundare queste oose, sigmora Pirria. Lasciate che il paiese dica. Ma per questo ragazzo che va agili studi, che entra iill un istituto religioso, che deve mettersi al ·servizio di· Dio mi pare che non si ,possa, fare a mooo di r·egolare seriamente la vostra posizione davanti a Dio. Come volete che vi acCiolgano un figlio che appare oome figlio d'ignoti ? E se lo accogliessero sarebbe una coi11damna che peserebbe su quel povero Ìillnoceillteper tutta la vita. Fino a che noialtri siamo qui, in questo paese, ci eonosciamo, sappiaimo chi ,siete voi, 1per quanto i malintenzionati e i moil1eUisi facciano ,giuoco.... - Questo paese è pi,ooo di baistarderia, ed è tutta dovuta a questi bei campioni dei Mezzatesta. _,,_Ia. ,prete ar– ricciò il il1asoa quest'uscita. Il -Mezzate.sta aveva levato il capo e le pui11tavadue occhi insolitamente stupiti.· Ella si mise a sedere~ e si asciugava le lagrime col grembiale .. - Io so.no qui, - disse' il prete, - a oonsigliarvi per il bene dei vostri :figli che ,sono wstri figli e non de[la strada, a chiudere questo capitolo della vostra vita irregola,re e a riparare davanti a Dio l'ingiustizia c,aduta su questi iillnocenti. Éssi ,SOIIlO vostri figli, riconosceteli, e oosì riparerete un peccato che può divootare un dlelitto. - Lo sguardo riooilloscoote della donna lo distrasse, ed egli smi,se aspettando la risposta di Oamillo Mezzatesta. Qu~Uo stava 31d ·ascoltare immobile, fissando i1l.prete oome se non dicesse a lui ma parla,sse da;l pulpito. Ma si scosse, fooe un 00il1nocol capo, e diventrundo più pallido dli quao:ito illon fosse, rispose : - Io ,soil1o disposto a rioono.soere per mio :figliolo Andreuccio, perché lui mi rup,partiene. Perché è mio ifiglio e· ci credo; ma gli altri, no. - Quest'uscita netta e secca, che egli pro– nUil1ziòlevrundo gli occhi oon un resto di wntica nobiltà, come se parlasse da;ll'alto di un ritratto, stupì i due ascoiltatori e soprat– tutto la dolllna che mai 1I1ellasu.a consuetudine con quell'uomo lo aveva creduto capace di'itanto. Levò gli occhi, e lo vide con la testa alita; gli occhi fiammeg,giwnti, la _mano ne]1o sparato della gia;cca,– illella stessa ,posa del ritratto di Ulllsuo antenato che si poteva an– cora osservare nella stanza da rp,rwnzo.Un .seliltimento di· dispetto e nel1o stesso tempo un'invololiltaria ammirazione, mai sentita verso . quell'uomo, la smossero, mentre, s,oo,teindÒ,si molto più in basso di qurunto la co.nsuetudiille con queQl'uomo le aveva fatto credere, per-se BibliotecaGino Bianco
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