Pègaso - anno II - n. 5 - maggio 1930

514 americruna di Garibaldi; ma 1r1t•,a,nche b:isogma aiccettarlo come Va,n– melo Non che Garibaldi potesse .mentire, o anche alterare i fatti: ~·Olll ·era uomo da questo; anzi,· se mai, talvolta egli tace quanto gli sembri troppo onorevole per la ,sua per,sollla, intento a esaltare oltre misura il vaJlore dei suoi compagmi di avventura e di fede. Ma lo scrittore, tanto ricco di rpatriottiisrno qu0,nto scarso dli senso storic,o e politico, non sempre vide quel che potesse interessare ve– ramente i posteri, e il più delle volte i1Udugiòsu partioolari di lieve importanza, o .si lasciò trasportare a volate liriche fuori posto (celebre quella •sut11o stallone in liber.tà nella pampa), mentre tra– scurò il ricordo di momenti essenziali della sua agitaba giovinezza. E qualche altra volta fece, delle date e dei nomi, confusioni per– fettamente spiegabili se si pensi in qual modo saltuario e disor– dilllaito egili fermas•se sulla carta i suoi rioordi e i suoi pensieri. Per quanto riguarda la vita in America bisogna attenersi alle prime redaziollli, pubblicate quasi contemporaneamente, in varie lingue, dall'americano Dwight, da Elpis Melena (pseudon:iJmo, o meglio ellenizzrumento del nome d'ella .signora Speramza Schwartz), dal Dumas e dal generaJle Carrano •). Nella redazione, o ,nelle re– daziollli posteriori: quella pubblicata appresso il Barbèra nel 1888 di •sul ms. posseduto da Adriano Lemmi, e quella in trascrizione diplomatica provveduta 1Uel 1907 dal Nathan (che in quella oc– casione non fu certamente Nathan der Weise), la parte ameri– cana differisce spesso d'alile precedenti 2 ). Le illlnumerevoli biografie dell'eroe, scritte durante la vita di lui e -dopo la .sua mo,rte, si attennero strettJrumente, per il periodo che ci occupa, 0,l materiale autobiografico : bisogna tuttavia ec– cettuarne quella rdel Cuneo, che di Gariba1di .fu oompagno lllel- l'Uruguay, e quindi poté f.OI' IThire importanti notizie 1per test:imo– ni131Ilza diretta, e quella, fondamentale, del Guerzoni. Questo ec– oeillente cittirudiinoitalia1Uo, a tutti lllOOO ,più per le pungenti qua– drella scagliategli <fuJl .suscettibile Carducci, che non per i meriti di biografo e di parlrumootare, fu il priimo a ooncepire una vita di 1 ) DwIGHT, The J,,ife of generai Gari/Jaidi /Jy himseit, New York, 1859; ElLPIS MELENA, Gari/Jaidi's Denkwurdigkeiten, Amburgo, 1861; DUMA3, Mém. de Gari/Jaidi traduits sur ie ms. originai, Paris, 1860; se ne ebbe subito una traduzione italiana · Livorno, 1860; CARRANO, I Oacmatori deiie' AJpi, Torino, 1860. La redazione pi~ antica sarebbe quella del DwrnHT, che primo ebbe nelle mani le memorie che di sé Garibaldi scrisse a Tangeri nel 1850. La più attendibile, nonostante la opinione corrente, parrebbe essere proprio quella del DUMAS ! In tutte, poi, è fatto scempio della onomastica sudamericana, che andrebbe accuratamente riveduta e corretta. 2 ) Circa la necessità di una edizione critica delle Memorie si veda l'importante saggio del Luzro, in Studi e /Jozzetti di storia ietteraria e poUtica, II, 327-53. E cfr. GAZZERA, ncora ie memorie di G., nella rivista n Risorgim_ento itaUano, v (1912), p. 880 sgg. BibliotecaGino Bianco

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