Pègaso - anno II - n. 4 - aprile 1930

440 F. Flora nena succe,ssiva opera d,el Or,oce. È 0is,sai difficile (ed è d1s,perata impres,a degli sitorid) rndioore gli elementi precisi che presiedettero a1la 1n:aisdtadi un ooocetto : rnn'1dea da estetica può bene esser 111ata da rima 00111sideraziollle morale sulla santiità o da Uil1adimos,trazione· del teorema di Pit,aJg•ora (chi s,a veraime111te ?) ; ma è certo che si può attribuire una certa importM1zra al fatto che proprio mentre nelila mente del Ol'oce sor.gevia la rivendicazione della :filosofia del– l'arte, ci fosse gente che di,scutesse su mo,rte e resurrezione del- 1' Estetica, oome 1I1einumeri 13 e 14 dlel F. d. D. del 1892 facevamo Tommaso Per,SIÌtoo e Guglielmo Brenna. Anche er,a attuale a quel terrupo il ternia sulla 111atura della, •storia, e ,n,eiln. 14 del F. d. D. del 1892 si fogge in cro111aca,che La storia è una scienza ? di Pa– •squale Villari ha trovato buona aocoglie111z.a :im. Germa.nia, e si prurla del Villari come di « un nostro pP111sa.tore >>. L'amno ,seg-uente, iii.2 luglio (111. 27) Raffaele Mari 1 ano discuterà: La storia è u,na scienza o un 1 arte? 1 a pr,oiposito della Memoria cro– ciama La storia ridotta sotto il concetto generale dell1arte : Il nome di Benedetto Croce dev'essere ben noto. Mi limito a ri– cordare che questd giovane signore alla nobiltà e serj.età dell'animo ag– giunge il pregio di passare il tempo lavorando indefesso, e di spendere l'eletto ingegno e il largo ·censo avito .promovendo la coltura na– zionale, ecc. Cosi il F. d. D. segue l'opera del Croce che vien m01turoodo: e 1'11 febbraio 1900 recensirà Materialismo storico ed Economlia di B. Crooe « ll'erTudito e. geniali,ssimo ,socialista naipoletaino >>. La qual f.rmsesor,preinderà q1Uàsiquanto qiuellla,della Critica Sociale 1 che rud– dirittu r,a, parlò del compagno Croce. ,l\'Ia il Croce era soltrunto un libero studio.so del Marx : u1110 studioso ,però al qU'ale Ì!n. rnn t empo di pe ~secuzione dei socialisti oome era ,quello, sa:rebbe parso i111.ge- 1I1el'o•so e villaJ110 respingere quellle frasi. Verso il '94 la sioontentezza per le ,forme veristiche, e for,se p,iù per le t,eorie veristiche che 1par ,eva.no i:mplicite 111el,le opere 1etrterarie che no111 per le opere stesse, s'era fatta assa.i 3Jc1111ta. Si parlava, per reazio111e,di idealismo, in 11Jl1 signi:fioot~ che non è il nostro dl'oggi, ma è iaidizfo di 1Uil1a rea/le sa:z.ietà di fronte ai temi di cui poeti e ro– manzieri e drammaturghi ,si compil3JC•evamo. Si cerc<ava,un'1dea che nobilitaJsse la na,r,raz.ione o il draimma . .Sotto queile critiche e quelle richieste s'31illmam.tava11J11a oon:siderazione d'ordi111e,sociaJe più che veraimente ,aritiSltico.Ohi direbbe che, oon 1' 1 aJ11ticipodi prurecchi alllni. su reoonti cri,tici, Ugo Ojetti iparl,ava di un 1 ldea centrale? Recen– sendo I Viceré di De Roberto, osservava: .... queste sensazioni pazienti e sapienti avranno valor d'arte .somma solo quando gli scrittori, lasciando il metodo induttivo ai chimici e BibliotecaGino Bianco

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