Pègaso - anno II - n. 3 - marzo 1930

OINQUEMILA LIRE. (CONTINUAZIONE). X. Se !llon dovevano morir di fame, ci voileva un paio di bestie per lavorar la terra. A stare nella stalla a guardar quella vacca, sola, inutile, a rompersi il capo e a maledir la .sorte, lllOnsi rimediava a nulla. Quattrrni non ce n'eran più : ,se li era presi tutti la terra. Le due o tremila ilire di giunta che ci volevamo, non gliele poteva dare che il Cecchini. Era voler battere la strada d[ Felice. Ma non ce 1I1'eranoaltre. E ,se non glieli avesse dati ? Vangavano da arrabbiati, Tito e la Fosc·a. Benché dasse latte, la faceva lavorare come una bestia. La Fosca dimagrava, ma il bam– bino veniva su bello e ;robu:sito;si vede che quel che gli era 1I1ecessa– rio, la III13Jlll.Iilll, glielo dava a detr:Ìlmenfo di se stessa. Il Cecchini lllOlllaiccolse male Tito ; anzi. A dire il vero non l'aspettava così prresto; ma si lodò ugualmente di •aver visto giusto. Tito chiese a prestito cinquemila lire per ottenerne due o tremila; ma il Cecchini tirò fuo;ri dal cassetito ulll rinvolto di foglio giallo : erano le cinquemilla lire, le stesse, le sue. Non le volev:a, quelle; gli avrebbero portato male. Però, stese le mani lo stesso. Capisse o no quel che ,succedeva lllell'amimo di Tito, certo è che sul viso affilato del vecchio usuraio capitò un .s,orrisP.tto d'rntesa, e Tito ebbe più paura che maJi, come 1sequalcuno avesse denll:lllziato a voce alta la p;rovenietnza di quelle cinquemila lire. Ma nessuno poteva saperlo : soltanto Felice. Ohe avesse pa,rliato.? Ah, no : Felice stava zitto. Allora? Allora lui •si figurava tante cose che lllOllleramo vere: il Cecchini lllon sapeva nulla, era contento perché faceva un buOlll affare, perché lo vedeva cadere nella rete: p.rima Felice, ora Tito. Ma non c'era altra strada. - Fuori, colll i denari :nel portafogli, riuscì a scuotere quella cappa di presentimenti cupi che gli era piombata •addosso. Perché si do– veva disperare ? Ora poteva oomp.rare un paio di bestiolle giovani, brave, che fi.gliaisseropresto; a vendere i vitelli awebbe potuto ren– dere un accolllto al Cecchini e questi av;rebbe rinnovato la cambiale: gli conveniva. Poi ci sarebbe stato il vino da voodere, _ma c'eramo anche gli interessi dell'ipoteca da pagare .... Tito si sentiva andare BibliotecaGino Bianco

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