Pègaso - anno II - n. 3 - marzo 1930
314 A. 21! omigliano tra simile a quell-a che ho riportato ora: Iniziale del cap. 36y·racco– mand(,l,taaWinventfoa di Gonin 1 ). Il tesrto ritrae le !Ìlmpressioni ri– maste !Ilell'an:w:nadi Renzo dopo Ila vista di dO!IlRodrigo a;bbattuto ÒJallapeste; fra l'altro, si legge: « Quellla figur,a, veniva a mi~chiarsi OO!Il tutte l'immagini care o terribili che la speranza o il timore gli m.ettevan davanti a vioenda., in quel tragitto)). Il Go!IlÌ!Ildisegnò come miziale ila testa di don Rodrigo disteso ·sul suo giaciglio : in - ve!Ilzione fedele, e suggestiva per il .lettore che se la vede acranto a quelle linee. Ma il Gornin !Il0!Il si curò di metterla in armonia con il disegno .amtecedeinte del Boulrunger: sicché la faccia sparuta, mi– seranda, quasi di trapassato, che abbiamo veduto due pagÌ!Ile priima, ci ricompare dinanzi ringiovrunit,a e !Ilo bili tata; e il confro!Ilto fa svanire il potere suggestivo deill'invoozione. Renz,o è tornato al suo paese, e aspetta Lucia. Del matrimo!Ilio no!Il parla c,on Do!Il Abbo1ndio per non « farlo inalberar prima del tempo)). « Le ,sue chiacchiere, le faceva oon Agnese. - Credete voi che verrà presto? - domamdava l'uno. - Io spero dli si, - ri– spondeva l'altro)). Il Manzoni colorisce la scena al disegnatore dandogli questo particolare da quadretto tranquillo e famili'are: Renzo nclF orto y che sospende il lavoro per parlar con Agnese 2 ). Poco dopo si aocenna al ravvedimento di Gertrude: il Manzoni dà il rtema : La Signora che p 1 rega 3 ). Il romaarno finis0e idillicaonente. I guai sono temni!Ilati; ,g,lisposi, felici e allietati da una beilla bambina, riev,ocam.o il 1passato e ci ragi,onruno sopra : Renz,o ha imparato mollte O01se, - a no111 metter,s:i nei tumulti, a non predicare in piazza, a non alzar troppo il go– mito .... - ; Lucia, che è sempre rimasta passiva e rais.segnata, h•a imparato qualche cosa di più importrunte : « E io oosa volete che abbia imparato ·t Io nOIIls·ono andata a cercare i guai : s,on loro che so!Il venuti a cercar me)); e soggiu!Ilge, con un sorriso ,soave : - <~ Quando nO!Il voleste dire che iJl mio sproposi,to sia stato quello di volervi bene, e di pr,omettermi a voi)). Il Mrunzoni trasceglie que– st'u1ltima frase che oonoentra in sé la serenità affettuosa di quella vita, e disegna come quadro finale: Lucia che lavoray· Agnese in terzoy con 1,1,11, bambino 4 ). La feliciià, dopo tanta tempesta. Il IIIlanosoritto :li,nisce oon d'ue pl3!role, Colonna lnfa;me, che indicano l'inteinzio!Ile di ste1ndere le istruzioni anche per le vignette di quest?opera. Saran!Ilo state stese in altri fogli sconosciuti o per– duti? 1 ) Foglio 44•; cfr. l'illustrazione a p. 689. 2) Foglio 46•; cfr. l'illustrazione a p. 722. 3) Foglio 40•; cfr. 1'illustrazione a p. 723. 4) Foglio 47a; cfr. l'illustrazione a p. 746. BibliotecaGino Bianco
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