Pègaso - anno II - n. 3 - marzo 1930

308 .E. Sacchetti - Irene t! l'amore sera la guardava tra implorante e trasognato, bensì con ostina– zione fissa e ar,dente. Una forza semplice, eilementare era in lui e parve investire l'Irene 1a quale, ora, nel mescere l'acqua bollente nt>l bicchiere del giov3Jlle alzò gli occhi e .glieli piantò in viso; ed eraJn gli occhi della prima sera: accesi da una curiosità intensa. Per tutta ila ,serata tanto il gio'V'3Jlle che l'Irene furon dominati dall'idea di trovarsi un momento soli. E appena furon soli, 3Jllche allora come la prima ,sera, l'Iretne afferrò ,una mano del giovane e si strinse tutta a lui alzando la faccia: voleva un bacio. Il giovane chinò il capo verso il bel viso proteso ma appena a.e sue labbra ebbero sfiorato quelle dell'Irene, sussurrò rap,ido : - che t'hanno detto,di ine? - L'Irene spalruncò gli occhi stupiti: - nulla m'hrurunodetto.... · Allora il giovame le !lasciò la mano e la guardò come smarrito : ' - nulla? non t'hoono detto :nulla? ... In un ,lampo la fanciulila capì; ma a quel povero r,a,gazw non potevia dire la verità. E 1n8Jscose 1a faccia fra le ,m:runi. ENRICO SACCHIJlTTI. Biolioteca Gino Bianco

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