Pègaso - anno II - n. 3 - marzo 1930
Franz Werfel 293 coscienza. Poeitia.Te•srignific:aqui,· :per Werfol oome già per Ibsein, giudioarsi con franca impl:aicabiliità, partire ÌIIl guerra oontro i troll che ci ÌIIlfesitano cuore e oerveltlo. La forma scelta è la colilfes– sione ; e ÌIIllunghi oolloqui, che ,un poco rioordaJno iil d1sooso ritmo <:tlaudeliiano, il poem nolll teme, in questo libro caiotico ma ÌIIlteres– sante, di umiliarsi, d'affrontare il fimiJe giudizio di Dio. Il salmista ha OOJil.tato contro i suoii.nemici; il 1poetiacainterà ooliltro i>l IIlèmico che siede ·alla ,sua mensa e ililgrassa diissip3Jl}ldo i beni dell' am.ima sua. Ma, credete ch'eg l~ si decida ad affrontare quest'avversario che solo allegoricamiem.te è fuori di lui? Egli non arriverà che alla 1supplioa : « Liberami) puri ficami) Padre) uccidi questo nemico) uccidimi) af– foga questo 1 o! >>. Inutile aggiungere che questo ilildizio di poca oo.mbattività del– l'uomo interiore si r:iitrova in tutta ['•o,pera poetica dove U:na soosibi– lità rara IIlo:n è ,s01stenuit•ada una ,sicura .spi ritualità. L'inegua– gliam.za ,del oarattere determ:iina i demgliamiem.ti poetici dai qu:ali, - - e IIlO:n d a.ne quru:iità migHori e perciò meno imitabili òlel Werfeil, - sembra pro oder le mosse l'espressionismo. E dioo sembra ;perché· Werd'el •da •sollonon basterebbe a spiegare quel vasto sommovimento lette1<a:rioche ,quasi rpreMJ.iilunzia l'imminente arpoealissi ,politica. Ma è ililneg,rubileche le più insigni ilI1 1 tempeTanze di Wir sind e del- 1' Einander) che esce proprio nel '15, abbiruno 1servi,to. IIlon poco· di ,e,ccita:rnento e di oonferma a una gioventù che, riprend~ndo, il toiilO di Werfel ,senza intendeooe lo spirito, ha esasrperalta la sua impe– tuosità :fino alla oonvulsione, aJll'urlo, al molllosilLa;bo, al puiilto esclMOwtivo e ha trasformato il suo credo d'amore in U1I1'armad'odio partigiwno.' FOJ:'1se basterà ,un solo esempio. Abbiamo visto enun– ciato ilil Wir sind. (1911) il tema del ,padire e del figlio iileimici. Accanto a questa poesia, OOIIlciliativaoomu1I1quenell~ sua oonclu– siorne, UIIl'altra oe n'è che mo.stra una veochia madre che veglia sul sonno del figlio gaudente e no:n sa, a quella forza che in fondo è sua; rimproverare l'abbaJn,dono in cui l'ha lasciata per tutta u:na not.te nera. Avversiollle pel padre, affinità con la madre: qui è già dise– gnato, ma oolll la delioaitezza dli. ulll poeta, quello che la psicanalisi ha definito il C()l]ll;plesso di Edipo. SeguiMnone ora gili sviluppi. QuaJndo nel 1914 Walter Hasenclever :fu, arrivare, nel dramo:na Der Sohn) il figlio avido di libertà, se nOIIlpropI'io ad uccidere, certo a ,provocar la morte del padre follemente autoritario, egli so:ripllllSsa già le ÌIIltenzioni di Werfrel da cui ha preso ile mosse, ma la sua brutalità trova ÌIIlcerto qual modo gius,tifica:zno1I1e n l fatoo che la tirannide paiterna nolll è che il travestimento 1simbolioo dell'op– pressione domestica, sociale e ,politica dell'epoca guglielmina e il parricidio altro nolll 31dOIIllbra se noill la volontà di ribelliOIIle e di redenziOIIle della generazione nuov,a. Assoluta e ripugnante mo– struosità è vicevel'lsa il Parricidio (V atermord) <lii Arnolt Brollllllen BibliotecaGino Bianco
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