Pègaso - anno II - n. 3 - marzo 1930
292 E. Rocca d'oro-ia e tTova che la vecchia bambinaia è spirata, la guarda ,trasgg'Ilato e non ,sa che fare, se aJsooliJarle il ·~uore o chfuimare i vicillli e intainto pensa: << Q1iand'ero ammalato io, oh come sapeva ' ' 1· ·1· ~1 c-wrarmi! )). E più che mad il suo amore si volge ag ·1 UIDJ. 1: ali e domestiche preoocupate d'alzarsi al primo 0Jlbeggiar,e, d'a1I1dJaread aprire al 1attaio, ,di destare i baJlilbini; alle povere vec,chie rimaiste sole, che nessuno ai urta e che hwnno scordato la iparola «madre)), la sola che amplificherebbe all'infmito la loro 1I1ul1lità. E qui questo poeta, ÌIIl generale così 1Ill3Jle armato contro la tentazione di eccedere e di strafare a ma,rdo dispetto d ell'ante e del buon gus•to, torna a,dl essere l'occhio che sa vedere nelle oo.se i pi ù banali l' A nmi1,tèles Men– schlichen, la grazia di rciò che è umano. Ma a che vale amare se le cose ci •SOIIl date perché s'aibbiaino ·a rimpiamgere, se ,anche il battito del cuo:re ci è prestaito, s'anche ciò che chiamiamo io - resta qualcosa d'estraneo e di senza pietà? Mentre tutto fugge, noi non possiamo fuggire dal tutto e, wnche distruggendoci, tornererrumo a p,render p,arte ÌIIl qualche ,modo alla danza ,da,nn01ta.Nulla è nostro; e nostro solo iposses,so è il ,saperlo. L'unica eosa che ci Ulllisce- scopre ill poeta in Einander (1913-14) - è l'occhio che si vela, l'ultimo giaciglio, e la pena, la pena qu,ando il cuore manca. La, morite dlwnque.... o la vita._ Il oonfonder,si, dal momento che la fuga è impossibile (« dov'io mi volga è vita!))), colll tutto ciò che .soffre, ride, 1 sorride, 3Jllla, sogna sulla terra. Un ritorno, insomma, al punto di partenza, ma oolll Ulilnotevoile arricchiment o spd.;rituale. Ora confonde~si è già identi:f:1carsi, e identificar.si è comp-re:nsione ed amore. Tutto ciò che v'è di soave– mente ferrw nililile,e direi di ma:temo, neill'an.ima di Werfel s,embra' ooncentrarsi, per esempio, 1I1ella soave Canzone lwnare di wna fanciulla, una delle più bel[e del libro. Come il Gesù di una di quelle ,poesie :sa trar luce dalle oar,ogme, così il ,poeta suscita amore anche dai regni della putrefazione e della morte. Nessuno si stupirà, ,dopo quanto s'è detto, di ritrovare lllello iaustriaoo Franz Werfeil un :avver,sario aOC3Jllitodella guerra i cui orrori eg.Ii sembra anediia111icamente·1presentire quando,1I1el '13 riela– bora, co111 assai più passione che fi1ologia, Le Troiane di Euripide e quando, :fun dai primissiu:ni giorni del conflitto, invoca la rivoluzione con,tro le menzogne della « grosse Zeit )). Mia saJlvo alcUlili •aie.cennilarvati e due belle poesie, - Il primo trasporto ai feriti e la canzone Ad un'allodola esaltata come libero e gioioso cain,to di Dio sulla brutale e ir;reggiimentaita •schiavitù degli uO'llIDi, - pochi indomerebbero nel Gerichtstag l'opera ,scritta tra il '15 e il '16 al fronte dlove il poe ta è in viaito a ,scontare la sua incauta sinceTità. Letterari•amenrte la gii.er :ra ,no,n frutta che dopo, e questo Giorno del giudizio è più c he altr o oelebrato ÌIIl sede di ' BibliotecaGino Bianco
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