Pègaso - anno II - n. 3 - marzo 1930

272 I'. Gadd1t Il Pillota, a horoo, brontolava oon Ulisse, che .g,rondwva acqua dal casoo ai sallldali. - A quest'ora, - diceva, - si :potrebbe esser tutti 3J ,si.curo sull'Isola. - T;ra lui e il Re non era mai corso bruO!Il sang,ue : lo considerava un 1 mezw -mwtto: - )!; un artista, - br,o,n– tolava spesso, ,scuotendo la testa cialva e lucente, - non un vero soldato. Presto, colla forza che dlà lo •spavento, fur,ono fuori dei tiri del Vulcano . .Sulla montag,na le lave si rapprendeva.no , immense onde spugmose; gazzelle e cinghiali si a vventur~vamo ad annusarle d•a lontruno. Le carovane dei fuggiruschi s'eran fermate \ungo le strade, dubitose. L'eruzione si assopiva. La gramde nuvola nera migrava lontano, riassorbita a p,ooo a poco dall'azzurrò. Sul.1a nave i cuori s'eran rinfrancati. Più di un fiasco di vino, spillato dagli otri dei Oiclop,i, circol-ava pei banchi dei rematori. Qurulcuno pensava già alla bella mangd.ata che si sarebbe fatta nell'Isoila. Ulisse, seduto a poppa sopra un rotolo di gòmene, colla testa tra le mani, le ciglia ruggrottaJte, il cwsco posato •sulil'assiito del p,onte ·aiccamto a, lui, pa.reva imme11so in qua1c·he profondo ,pen– siero. V. SBARCO E BANCHET'.00. L'Isola, mentre Ulisse oosì meditava, andava avvicinandosi rapidamente. Fu prima, nell'azzurra foschia, un batuffolo d'om– hra selv-os,a, poi si palesò sul delo la curva •snodata dei mooti, apparvero le riughe dei •so1chir•ocdosi, le paJlHdle,spiagge, il mamto dei boschi ,si fece più spesso e vario, come un tessuto irrequieto di fronde : i primi aliti di resina giunsero col vento incontro· ai na– vigwnti. - Non vo,J'lrei,- diss•e Ulisse, dopo esser sta.to a, lungo immo– bile, - che v-oi, oompagni miei fid~, vi foste già di menticati come MJ.darono propriamente le 0000. Disse « come andarono prioprioonente le oose », scrundendo 1~ sil– labe con rude energia, girrundo sui banchi dei rematod e sul oos– serio, dove akuni ufficiali erano raccolti in Cl'oochio, uno sguardo di fuoco. Guai a oontraddir1o, :iin questi momenti; nessuno fiatò. - E :tu, amioo mio, - ,aggiun 1 se con :iJm,pr,ovv:iisa e blwnda dlol– cezza all'Aedo, che gli stava allato sopra uno sgabello da campo, mastieando una s0orza di limone, -- tu stammi ben attento quando farò il raooonto di queste giornate, pérché a te, poeta, è affidato il compibo ai1'ato e solenne di trama:ndal'le alle future goo,ti. - Ricordwte, o miei valorosi oomp,a,g,ni,- riprese COlll voce pa- BibliotecaGino Bianco ,'

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