Pègaso - anno II - n. 3 - marzo 1930

LETTERA A SIR WILLIAM MULOCK OTTUAGENARIO. Toronto, 14 febbraio. - Sir William Mulock, primo magistrato dell'Ontario, che ha 86 anni di età ed è il più vecchio dei magistrati in attività di servizio nel– l'Impero Britannico, ieri ospite d'onore all'IDmpire Club' ha risposto cosi ai saluti e agli auguri dei com– mensali: « Io sono anc6ra al lavoro, la mano sull'ara– tro e la faccia volta aH'avvenire. Le ombre della sera si allungano intorno a me, ma nel mio cuore è mattino. Ho vissuto dai quaranta anni d'un secolo ai trenta di questo altro. Ho lavorato in molti campi, sempre in contatto èon gli uomini e le cose, e ho scaldato tutte e· due le mani al fuoco deHa vita. Le ricche spoglie della memoria sono mie; ma sono miei anche i preziosi doni dell'oggi, libri, fiori, paesaggi, arte, ,$port. Il primo Ili maggio è anc6ra per me un giorno incantevole; ma il mio tesoro sono gli amici. Il meglio della vita è sempre lontano, più avanti. n suo vero fascino è nascosto di là dalle colline del Tempo». Times, 15 febbraio 193(). Potessi, caro signore, passerei subito l'oceano per venire a cono– scerla di persona. Ottantasei anni, e nemmeno un pensiero, nemmeno un cenno alla morte. Che cosa distingue i giovani dai vecchi ? Il sembiante, sì, e il corpo• vigoroso; ma in quante delle nostre più virili e durevoli opere queste la– bili doti ci aiutano ? La differenza prima e più fonda è un'altra: i vec-• chi pensano alla morte, e i giovani· no. Che sia questa anche la prima. differenza tra i popoli nuovi, di breve storia, e i popoli che da millenni sono al lavoro ? Non un pensiero alla morte, non un rimpianto della giovinezza, non una parola per vantare sui giovani l'eccellenza dei vecchi, della loro pro– vata saviezza e delle loro pacate virtù. Proverbi correnti da secoli la avrebbero facilmente aiutata in questo vanto; ma le sarebbe sembrato d'incoronarsi di fronde di carta. Celle que les catarrhes nous prétent et que je do_ibsau benefice de ma colique, ce n' est ny chasteté ny tempe– rance, avverte Montaigne. Le sue parole invece, caro signore, avvolgono dentro una stessa luce d'attesa e di meraviglia giovinezza e vecchiezza, come due uguali doni Biblioteca Gino Bianco

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