Pègaso - anno II - n. 2 - febbraio 1930
Il « latinorum » di Stendhal 199 Vix bene lac tetigit, cum se subsidere sensit Et niveo pennas rore madere graves. (S'avvicinò, e calandosi a poco a ,poco posò le zampine stanche sull'ignoto lago: ma toccò appena il latte che si sentì timre e l'ali appesanttrsi, bagnate di quel liquido bianco come la neve). Ed ecco, in un- distico che gli avrebbe invid!iato il Pasc-olli del– l'Uccellino del freddo) il vruno dibattersi dell'incauta c,ontro Ila viscida, presa, : Sic tremuJas quo musca frequentius evib!Jat alas .A.ltius hoc niveis mergitur usque vadis. {Quanto pi1'l ra:pida,mente la mosca batte l'ali, tanto più giù sprofonda nel candido lago). · E ililfilileil naufragio irreparabile: Ter caput immersit, toties caput extulit, at mox Ebria fatalis fluxit in ora Hquor. {'l're volte quel povero capino va giù, tre vofte riaffiora; ma ecco che le si empie la bocca di latte, e scomp•are). Segue un lamento, 111na 111enia., che è tutta un ricamo d'impaga1bili particolari : · Non i=ftis eras tenuique proboscide nulla,m Laooebas, .ut amat ·1aedere vespa, cutem. Soo blando affrictu, titillatura volentem Mo1liter illecebras deliciosa dabas . .A.era nunc instar volucruan, nunc instar equorum Quassabas cursu quadrupedante soJum. Nunc pedibus suffulta tuis gestuque decoro Rodebas modici frustula parva cibi. {Non eri crudele, e con la tua piccola proboscide non ti divertivi, come fa la vespa, a pungere. Ma accarezzavi pian pianino, pronta a solleti=e col tuo bel garbo chi si lasciasse fare. Ora fendevi l'a:ria come gH uccelli, ora hattevi il suolo cOine il caV'allo coi suoi qu,attro zoccoli; e a volte, ,rmntellata sui piedini, con un gesto pieno di grazia sgretolavi modestamente qualche minuzzolo di cibo). Punge l'ape, ruba la formica, rosicrun_le cav,aJllette, strilla la doala :Imo a ,scoppiare, ma tu, poverina .... Tu minimo satiata cibo, contentaque lympha Simplice, nullius causa doloris eras. {'l'u, contenta di quel po' di cibo, contenta d'una stilla d'acqua, tu non davi fastidio a nessuno).• Non manca un Mitscae epitaphiwm) lavora.to ()()(Il •rumoll'osapa– :ziooz.a di fanciullo; ed è quasi commovente la visione dei 03impi BibliotecaGino Bianco
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