Pègaso - anno II - n. 2 - febbraio 1930
230 P. Pancrazi Dalla stella, il poeta sempre scontento passerà nella luna: .... Non si muove fronda ,al vento In quel mondo sonnolento. Là non piove da millenni, Laghi e mari sono secchi, I vulèani troppo vecchi Non han voce, non fan cenni; Pieni i monili. di crepacci Senza abeti e senza ghiacci. Pairla del tempo che fu Qualche scheletro gigante, Un bacino di elefante Una zanna di mammù; Vedi l'orma entro 1'arena Di una coda di balena. Neppure la vita lunare fa dunque per lui, e allora il poeta tornerà tra gli uomini; e proprio nella sua città, a Torino . .... Preferisco villa Rey O-Onle cowie nei berceaux E La vista, giù, del Po. Eccolo tornato tra i mortali, nel parco della villa, tra. le coppie degli a.manti: .... Mentre al suon dell'orchestrina Mi sorride la vicina. Con la paglia nel bicchiere Lenta sugge una marena : Un profumo di verbena O-Onun'onda di piacere O-On un senso di tepore Me ne giunge fino ru cuore. :El una donna come un'altra, Alla mod.a, con la gonna Corta corta, ma è una donna, Forse ingenua, forse scaltva. Ohe m'importa, che m'importa Se è una donna come un'altra? Ohe mi guarda un po' smarrita. Le sorrido e dal suo viso Mi risponde il suo sorriso ; Mi risponde la sua vita; Ha ,ll'll tepore la sua mano Cosi umano cosi umano ! E contento ora il poeta di essere tra gli uomini. E la luna vecchia e smorta ff bliotecaGino Bianco Se ne va per la sua strada. Se ne vada, se ne vada: Della luna che m'importa? Se ne ,rotoli 1assù Col suo dente di mammù.
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