Pègaso - anno II - n. 1 - gennaio 1930
52 C. Linati tainza. Ma in mezzo a tanta a llegrezza nol ll dimenticava la sua Napoli ed ora ,che poteva dirsi sodd:is.fatto, lllOllldesiderò che di rincam'.m.marsi alla volta del su o paese. Seno nché prima di rimet– tersi illl c3iIIlmilllO si rjcordò del(le oommis,sioni di coloro che l'ave– vano ospitato lulllgo la strada. Tornò in chiesa e l'inginocchia– tosi davamti al Cr,ocifisso, così si dieùe a pregarlo: - O Sig1nore, giaieché tu fosti oosì liberale oon me, dimmi, per– ché mai nel convento dove Ì-0 passai l'ultima notte del mio viaggio aiecadolllo tutte quelle diavolerie che certo tu s,aì? Che debbo rife– rire al buon padre Priore? Attese a lung,o, oon animo riverente e ansioso, finché ecoo dal– ll'alto Ullla voce grave e lenta che dioeva: - Tirare ìl cappuccio a frate Alllnibale. - Sta bene, sta bene, Signore, - fece Ilario prostrato, la fro1I1tea terra. - Sta bene, questo riferirò al buon Priore .... Ma dimmi amoora, o Signore, c'è laggiù, vicino.ad Albano, una povera vedova cli.e ha tre figliole sulle bra ccia e che nolll riesce a mari - tarle. Non ci ,sarebbe modo di sapere perché lllessun giovine maii si preseinti a, chiederne una in isposa? La poveretta è disperata e ti chiede, a mezzo mio, oos'ha ùa fare. Ilario attese aincora ulll poco, raccolto in. un'ardente fiducia, finché amcora udì la voce grave e ·dolce che diceva: - Portarle la domenica .a messa gramde. - O Divin Salvatore, grazie, grazie, questo riferirò alla buona vedova, sicuro di farla co1ntenta.... Ma ho da chiederti un ultimo favore. Vuoi dirimi di grazia, per.ché quel bell'agrumeto presso al cui padr,one io passai la sec,onda notte del mio viaggio da qual– che anno a questa parte 11wn dà più. frutto alcuno? Che debbo dire pas,samdo dli là al suo proprietario?, che riferirgli? - Abbattere il muro di ci111ta,- fece a,noora una vollta l'au– gusta voce dall'alto. Ilario pieno d'entusiasmo e di gratitudine per questa e per le altre risposte si profuse in mille ringraziamenti e genu:flessiooi, poi col cuore rassereinato e con la biisac,cia piena uscì dalla chiesa .e .si preparò alla partenza. Questa volta .però la v,ollle fare da signore. Acquistò un bel muletto e poste le oose ,sue su quello vi m01I1tòcavalcioni e senza far,si vedere da nessuno la mattina dopo se ne partì da Lucca alla v•olta dli Napoli. In men che n on si dica trotterellamdo svelto arrivò alla sogilia del colllv<,mto dei fra.ti minori. Discese, legò ìl mulo all'anello ed entrò. - O buOllluomo, - fece il Priore riconoscemdlolo.· - E così ? Avete avuto i9. vostro danaro ? BibliotecaGino Bianco
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