Pègaso - anno II - n. 1 - gennaio 1930

St11mpe dell'Ottocento : le inglesi a Firenze 25 benedizione del fuoco. L'arcivescovo si reca 11amattina nella più antica C'hiesa della città, quella dei SS. Apostoli, e vi prende.il fuoco bened~tto, che porta all'altar maggiore del Duomo da dove i1n forma di piccione (la colombina famosa) riparte ,sopra un filo per amdare a,d ,accendere il carro in piazza dava1nti alla porta massima, e sempre schizzando fuoco dalla eoda rito1ma all'altare maggiore. Il vecchio carl'o, .specie di torre pencola,nte, rabberciata su .su e di poco trasformata nei secoli 1 U1nàvolta l'amno, tappezzato di razzi di petal'di e di giramdole, come u1n gigante 1negro vestito da cocotte, si parte dalla sua casa remota lunga !lunga e stretta, tutta porta per lasciarlo passare, e tirato da due o tre paia di ,buoi in– fiorati infi,occati e aidomati di .specchi per l'occasioille, tra una gaz– zarra urlante di monelli, lootamente e traballando se ne viene fiill sulla ,piazza tra il Battistero e 11aCattedrale. Per quel suo incedere lento e dinoccolato il pqpolo lo chiama << brindelloille >>. A mezzo– giorno, quando la messa è al << gloria in excelsis Deo », U1npompiere striscia ,su UIIlascaletta simile a un gatto e senza dar,e il tempo di no– tarlo appicca fuoco alla << oolombina » la quale sul suo filo vola infuocata per due volte luillgo tutta la chiesa sopra la folla rumo– reggiante. Da11lariuscita più o meno pel'fetta del ,suo viaggio si trag– gono prognostici di fortuna o di disgrazia per l'anillata corroote. A quel contatto il carro inoomincia a scoppiare, e si sciolgoillo iill- .sieme tutte le campane : chiese, chiesette-, oratori, cappelle, dove c'è una campana o u1ncampat11el10 è i111 oonvulsione. I canti dei sacer– doti vengono quaisi ,sommersi dai tonfi forn:cidabili del carro che sem– bra scuoterseli dalle spalle ,gigantesche ,scuotoo.do11a città, dal suono delle campane, d~l clamore dellla moltitudine agit31Iltesi fra i illlairmi; i piccioni volano insieme di tetto in tetto, dal Battistero al cam– panile s,enza il coraggio di posarsi per lo spavento; ,se tutto ciò avvenga in uilla limpida mattiilla inondata ,di .sole costituirà· uno spetta,oolo, ,per chi vi abbia• assistito una volta, che nori dimenti– cherà facilmente. E chi dicesse che la chiesa iill quell'ora si tra– sforma irn baccanale sbaglierebbe di grosso : il grido del Cristo risorto che scatena, un tumulto di gioia senza fanatismo, è di una grande e civi1Iebellezza. · Si sarebbe detto altresì che in segno di, festa quella maittina avessero dato la via anche agli Ufizi e agli aJtri serbatoi dellla ,specie. Giotti, Giottini, Tiziaini, Raffaielli, Masacci, Masoliilli, Leo– !Ilal'di Botticelli, Bronzmi, ,starnchi dli vivere ciondoloni .nell'aria o-rio-i~ della prigione illustre erano tutti in piazza e in allegria. o o 1· Le Misses residenti e di passaggio av,evano fatto del loro meg 10 per esser loro e c'era1no riuscite perfettamente. Vittoria d'Inghilterra riempiendo da ,sollaurna fi1nestra della loggetta del BigaUo come da un trubemaoolo presiedeva 1~ festa guard•ando giù la folla ipo!icroma con un'aria di nonna sorridente e s~vera. E mentre fiorootm1 e cam- BibliotecaGino Bianco

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