Pègaso - anno II - n. 1 - gennaio 1930
Cinquemila lire 75 :presto; e nel oontratto non mancò di fare inserire la clw111sola di poterle riscattare entro tre anni per gli stessi denari. E siccome ebbe Ulllserio dispiacere di questa vendita, fece di gralll propositi buoni. Tutti i gioooi per andare illl paese doveva passar di lì, e gli ci volle un grain pez7'ioprima di potersi adattare a oonsMerare quelle terre come non sue; più di quel che non gli ci vollesse, dopo, quallldlo furono passati i tre amni, a dimenticarsi che Ilo erano .state, sue, una volta. Per Ulllpez,.;o si oonsolava con la certezza .matelIIlatica · di ricu;perare presto il perduto a, forza di risparmi, di saicri:fizi. Ma la sola economia che fece, fu di ,sospendere qualunque lavoro 111el podere ohe gli era rimasto: all'Acquaviva. Vennero poi tempi nei quali fu material.mente oostretto a altri risparmi, ma alllche questi presero la forma di-mamcamza di manutenzione; la casa, la roba, i mobili, i vestiti, tutto deperiva nello ,stesso tempo oon un ritmo lento e quasi insensibile. Aveva sempre tenuto la moglie in pooo conto e le aveva f,atto scontare a usura lo smacc,o dli averla dovuta sposare. L'Angiolina IDOIIl ,si ri,belllava mai. Per lui, era una creatura debole e poco eur,ante di sé, nella quale 1I1asceva facilmente l'adattamento e l'abi– tudine. Del resto nolll aveva diritto ,a di più, a essersi spo,sata oon uno al disopra delle sue condizioni ; e doveva trovar 1I1aturale di venir trattata così, ,senza aver bisogno di ricorrere alla rassegn,a– y;ione. E quando cominciaroino a scarseggiare i denari, pareva che fosse oontenta, che si lasciasse and!are colll una tacita soddisfa– zione a quel lllOIIl esserci più bisogno di salvare ile apparenze, ri · eaidendo negli usi che aveva da ragazza. Veniva da un nido di ca– sacce ma1s3Jlllestrinte intorno a un ,greppo alto di tufo che dai poggi caide a picco alle ,spalle del paese, un borgaccio c,he veniva · eomunemente chiamato ill ghetto; di alcooe case in rovina, dà tanto che 1I1on veniva pagabo affitto, si era perso il senso che appartenev3Jlllo a qualcooo. Là dentro vigevano usi e costumanze dli.verse dal resto del paese; non parliamo poi di moraJle: dormivano illlsieme, 1I1ella stessa stamza, ,maschi e femmilile, uomini e ragazzi, quattro e più, chi da capo e chi da piedi, per ognoo di quei letti stermi!llati. I padri facevam da esempio ai :figlioli. Ge:nte del ghetto, d[cevano in.paese. A Felice eran piaciute le scorribande in quei bassifondi, e i suoi oompagni lo avevano ass~(>ndato; quandlo poi si era messo a ronzare Ìllltomo all' Amgioli!lla, i fratelli di lei l'avevano [asciato fare sino a che non credettero utile di metter fuori argomenti ai quali Felice nOIIlsi ,sentiva di opiporsi. Del resto avevano avuto da fare altrettanto con l' Atngioli!lla: lei inon voleva in nessun modo. Era la prima vollta in vita sua che s'era opposta alla volontà di qualcuno. Ma non aveva potuto resi.stere. Dopo, non aveva più :fiatato. Era buona e sottomess,a con 1ui: BibliotecaGino Bianco
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