Pègaso - anno I - n. 12 - dicembre 1929
764 L. RENN, La guerra della vita attiva; inserendola nella cronologia dei fiori d'oro che redi– mono la storia dell'umanità; presentandola attraverso dialoghi di morti che dimostrano d'essere ben vivi: assai più vivi, certo, nell'atmosfera drammatica di Gobineau, che non in quella erudita d'un Gebhart o d'un Burckhardt, o in quella esoterica d'uno Schuré 1 ). LORJ\)NZO GIGLI. Luowrn RmNN, La giierra. Traduzione dal tedesco di Paolo Monelli. Treves, Milano, 1929. L. 12. L'aura favorevole ai libri tedeschi sulla guerra non cessa in Eu– ropa, e ormai sono tre a dividersi le ondate delle edizioni : .il romanzo notissimo di Remarque, del quale ho scritto nel fascicolo di ottobre, il Luglio 1914 di Emil Ludwig, e La guerra di ~udwig Renn . .Se è vero che c'è stato, subito dopo il 1918, un periodo nel quale i lettori di tutto il mondo si rifiutavano inesorabilmente ai libri di guerra, come se· quattro anni di ossessione dello spirito avessero tolto all'argomento qualsiasi possibilità di freschezza, conviene credere che questo periodo negativo sia superato. Si leggono libri, proprio, sulla guerra. Io non ho mai cessato di leggerli. La grande guerra è il fatto centrale della nostra epoca; non sappiamo ancora quanto profondamente essa si sia incisa nell'umanità, psicologia e storia. Tutte le testimonianze degli uomini che ci vissero mi hanno sempre suscitato interesse; perfino i più oscuri diari mi hanno .det,to sempre qualche cosa. -Il pubblico, na– turalmente, per tornarci, ha bisogno di impulsi più forti. Remarque geme e si torce nell'orrore della tragedia; Ludwig è lo scrittore celebre che si fa ad esaminare uno dei più enigmatici mo– menti della storia del mondo; che cosa è dunque Renn, perché .divida tanto successo con loro ? E l'autore, io credo, del più potente libro di guerra che sia stato scritto. Qualche cosa di questa' mia impressione deve aver provato il suo traduttore Paolo Monelli : poiché accenna alla « commozione rapida» della prima lettura, che nessun meditato esame critico del volume è poi riuscito a spegnere. Io pure sono stato travolto in una lettura che mi rubò un paio di notti, la qual cosa ormai mi succede di rado : e si tratta pure di quei fatti di guerra, di quelle 1 ) L'originalità del « grande affresco murale» gobiniano fu rivendicata in pieno, già s'è detto, dai tedeschi che si pro:v.arono anche a portarne sul teatro al– <'Ullt> ,parti: le scene intitolate al Savonarola e a Michelangelo furono rappresentate tn teatri di Vienna e di Berlino .davanti a pubblici non d'élite che mostrarono d'in– tenderne il valore spirituale ed umano. Il Savon,arola fu rappresentato. anche in Francia nel 1924, ma con minore successo. La Renaissance, tanto cara ad .Arrigo Boito che conobbe Gobineau a Milano t' fu compagno ed amico dell'inquieto vagabondo durante la sua ,sosta milanese, e poi ne onorò la memoria aderendo alle iniziative dello Schemann, è stata tradotta in italiano, nobilmente, dal compianto Gfovanni Vannicola: il volume, oggi in– trovabile, apparve nel 1911 in una « Biblioteca di cultura universale» che si stam– pava in Roma r>res.sol'editore Frank. BibfiotecaGino Bianco
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