Pègaso - anno I - n. 11 - novembre 1929
j, 59J S.' .d'Amièo- che finora :p.oll1 h-a sedotto nesscuno <:J_ei nostri capocomici, ma ha tem.- . tato Renato SimOIIlia trarne un libretto per la musica, 111001 ancora eseguita,, di Ludovioo Rocca. Pare ohe Dib:buk si cJ!liiami fra' gli Ebrei,· se0oncLo ulll'a credenza recente, lo stafo déll'animia d'UIIl tr.a-. p& ssa.to, •a cai non è 09!lil:eessod'a1000dere purificata. e ploo~ta · litt Oieio, e ·che perciò prell}léfe ,iposses,so diel corpo d'u111aUr,o vrve!lilite– qu'aggiù. Da questa erea!ooza An-Ski ha preso lo spunto per :i!l SlilO dramma, largo, 01rdootè, e pieno di tinte C\J.pissime. L'ambiente è' offerto nel cOIIltrasto che avevamo già conosciuto in Mirra Efros, fra Ebrei benesta.nti i' quali provved01110ai propri af– f.ari, · e tur.be d'•3!Ccattoll1i,mendicrunti e ,parassiti, che vivon de!lle briciole deHa Sinagoga .e delle case agiate. Tuttavia la Sina,goga,, acooglie runche anime di mistici : ,e il giovine Chonrun, diiscepolo della Scuola tailmUdica, studia, e digiu111adi sabato ill1 sabato, dlivorato. da due, amori ,che per lui :Son tutt'uno, quello del11'aVerità suprema,, e quello per Lea, fo/ft1gliola dell'avaro Reb Sender, des,tilllia:tagli in' sposa prin;na, wnoorà cJrn Chonan e Lea IIl:aisoessero. ,1\fa poi c~e Chom:run è povero', Reb .Sender dimem.tiéa Ila saicra promessa, e fidanza, la fi,gliuola a un ricoo erede. Allla notizia il tr,asognato Chonam., OO!l'l– SUIIltooom'è dai di,giuni e dall'ansie, s'abbatte e muore. Lea, veBtita da ,sposa, è co111dotta.a,lJe 111ozzeCOIIl altro giovine scelto .per lei, Mena,sce. Ma il :morto non le dà pace; il Dibbuk s'im– padrolilisce di lei; davianti allo sposo che s'appress,a, eilla grida: << tu non sei il mio fidanzato ! )). Spavento, orrore; si ricorre a Reb Ezryel~ rabbino miracoloso, che esor,çizza la f.am.ciulla,.liberandola a grrun fatica• idall'i[lcubo. 8eno111ché,quando lo spirito di Ob.onan si è fi1na1'. mente .sta:eèato da lei, ella clite lo. sente dileguarsi, •fo. insegure ·; e, per •riun~rsi a lui, muoire ,a •suaiv,olta. Le n0z~e destinate ah 0!.eter'ii/,& si compiono eiosì 111ell'.eternità. Did3!lllo subito clJ.e l'interp,r~tazione di .quest'operlli,•la più 'i'lll– telligibile perché 111e 001I1oscemmobene il testo, ci/ è parsa perfetta, : anche tro,ppo. Quell'acoorta violenza di scene e {li truccature,. quelle oontililue, sc.a~tre e mirwbili oomposizioni plastiche, quella cura sa– piente di luci e d'omore tutte col foro perché, quel raffimato e ine– sauribiJe contrappunto nelle 'voèi,nelfo grida, 111elle Jjsa, IIleigemiti 1 IIlei resp,irii ai nostri .gusti più semplici posson riuscire esas,perantL ' Ma presto; a.ttrav,erso trunti OOCOI'grµienti,un'atmosf1er;a si Cr.ea; e \ . il momeinrto eilil:e1 d:e-ye .p'l'enderei lllJOIIl si fà a,speit:t:;ure .. .Sosiioli!1,•a; 3rlllioimr frih _i cenci: e le parofo roche ,e i gesti gar,0,fte:sdhi;Ila vecc:hia a,111.iima dl'Is:r~le; i canti e le 11:enies'inseguono e si peFdo1110, destando· ecM d'infinito; l'umam.ità si palesa dietro la fissità delle mascliere: · Un altro aspetto di, folklore ebraico, 'oss,ia d'llllla materia n'0'll molt? diversa; ma oontem.plata oon occhi diversi, l'Habima ce lo ha dato col Tesoro di Shalom. Aleichem. Qui siain.ò mella farsa. G!Ìi stessi ·cenci, ma agitati oon tutt'altro fine; come nel caleidosoop,Jo; j - 'Bibliotec·a Gino.Bianco'
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