Pègaso - anno I - n. 9 - settembre 1929
340 U. Fracchia che egli stésso, vivendo con !lloi, -sarebbe stato per voi due, come pel' lei, il· vostro noruno. . « Era già vecchio già infermo fin da allora, - esclamò 11mag- ' ' l' . gior Iupiter con uno stra!llo a,cCe!Ilto,- ed eccolo, ~ncora 1 v1v? e vegeto! Guardatelo come dorme! Egli beve aoqua minerale mattma e sera, e c osi ha sepolto Celeste, seppellirà me, e tutti voi, cam– pa!lldo p.iù di mill'anni. Ah, questi lupi di mare, che stomaco, che appetit o! Q urunte volte se lo è ma!llgiato e ~imangiato in t~nte bi– steochè il pooo dooaro del suo vitalizio ! Che furbo matricolato ! Che? No!ll ci credete? Ebbene: andate a dlomandarlo alla mam– ma ...... Domandatelo a lei che fa i conti della spesa ogni giomo .... >) Egli si fregò allegramente le mani, e poi, incrociando le dita, se ire posò sul vootre, e si guardò intorno con U!ll'espressione ·d'intimo compiacimento. Sorrideva, mormorando : - Che furbo, che furbo !... E cosi, dolcemoote e senza ,scosse, incominciò la sua in!llocua pazzia. LVI, ED ULTIMO. Erano trasoorsi sei mesi da quel giorno, e !llel tepore di una,. splendida p-rimavera, mentre il sole soeindeva in mare liquefacendo i suoi raggi d'oro Ì!l1 quel fluido azzurro, un signore vestito di UIIl lU!llgo impermeabile con mamtellina, nelle cui pieghe il vento si divertiva a calcare lo stampo delle sue spalle ossute e curve, delle sue gambe nodose, e U!l1 signor-e basso, tarchiato, con UIIl paltoncino verdoglllolo abbottonato di traverso e una piccola cravatta rossa arunodata sotto il mento, fermi al piede d'U!lla delle palme che levano il loro magro ciuffo .sulla nostra marina, scrutavano l'orizzonte e la superficie dell'acqua, m oerca del raggio verde. Pieg,andJosi sui ginocchi, tirandosi per la mrunica, faoendosi schermo OO!Il le mani, guarda!lldo attraverso un giornale arrotolato, sembravano due cac– ciatori illltenti a scoprire un merlo nel folto d'una macchia, dove si fosse infrascato. Se lo mostravano l'un l'altro, lo vedi ? !110!11 lo vedo, eccolo! !llon è lui, c'era, è volato via; e sui loro visi, l'uno magro, terreo, coperto di rughe, tagliato da d'.ue lU!llghi baffi grigi, l'ailtro 1paffuto, roseo, liscio, irto di pochi peluzzi ca!lldidi, gioia~ speranza, stupore, incredulità, disingrunno, si alternavano come _la luce e l'ombra d'una lam.tema magioa; finché, quando il sole, sof– fi1andoin· cielo piccole !11 uvolette di fuoco lievi come bolle d'aria si fu tuffato del tutto, essi si rallegrarono molto, poiché ognuno 'ai– ceva di -averlo veduto; e sembravano due bambini felici d'aver ve– duto il Re pass,are fra i corazzieri. Per l'U!llo era verde, per l'altro ,soltanto verdino; per il maggiore Iupiter era corto e !110!11 aveva avuto la durata di un attimo, per il conte Roberto i!llvece era lun– ghissimo ed era rimasto più di cinque minuti fermo sull'acqua. BibliotecaGino Bianco
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