Pègaso - anno I - n. 9 - settembre 1929

332 U. Fracchia foltldliru.a di pelle. La .sfibbiò, e ltle cavò fubri una grossa r_ivolt~Ua ' d'ordinanza a, tamburo d'aintico modello; e, dopo essersi assicu- ' ' ' . p rato che era carica se la nascose sotto il cappotto, e fuggi vrn. oco dopo -Massimo chi~mato da lui in disparte, fu iltlformato di quant<1 Alessandra a~eva veduto, e .quel racconto gli sembrò inverosi– mile. - La mamma, - disse egli, crollando tristemeltlte il capo, - ltlOltl st•ava bene. Questa notte c'era in lei una strana esaltazioltle, e_ avremmo dòvuto oondiurla via subito dopo il suo svenimento. Aggiunse che purtroppo dovevamo prepararsi e preparare il padre loro ad Ultl evento peggiore, e che la sola oosa che egli ri– .teneva, utile ormai era di aindare all'ufficio di polizia, nel caso che laggiù aiv,essel'o notizia di una signora, i cui oonnotati corrisp,0111- dessero a quelli della loro mammà. Egli pregava Benedetto di di– simpegnare questa penosa missio111e.Quainto a. lui, .sarebbe rima– sto accanto al babbo, che, 111onostantetutte le sue debolezze e le sue colpe, era da compiangere. Bisognava non abbandonarlo u111 mi111uto,e sorvegliarlo, nel timore che potesse. com.mettere u111a sciocchezza. - Non ostante le apparen7ie, era lei tutta la sua vita, - disse : - Sarà un dolore terribile, e forse la ,sua fi111e. Quasi a dargli rll!gione, poco dopo, giunse il oonte Rober_to. Egli entrò tutto stravolto e racco111tò che Maroello era ritornato, ma che della signora Celeste noltl sapeva ltlulla. L'aveva sì accompagnata in giardiltlo a fare due' passi alP.aria libera, quando essa si era sentita minacciata da una nuova vertigine; ma, a cagione del freddo e del– l'umidità, ,erano risaliti dlopo pochi minuti. Egli poi si era separa't6 dia lei per accompagnare alcuni amici sino al canoello, oon il p:rò– posito di rientrare ,subito. Ma, come succede, u111 pa,sso dietro l'altro,– li •aveva accompagnati invece fino a casa, era passato un certo tempo, egli aveva creduto che ormai la festa fosse finita e che tutti se ne fossero andati, e così noltl si era dato più .nessu111a fretta per ritornare. Il c0111teRoberto aggiunse che il giardino, l',orto, la garernna erano stati visitati nuovamente con ogltli scrupolo alla luce del giorno. Non c'era angolo che fos~e rimasto inesplorato,,e per– sino il fo111do del laghetto era stato frugato e rifrugato per .mezzo di lulllghe pertiche. · - Il laghetto? Le pertiche? - gridò il maggiore Iupiter, scat– taind!oin piedi trasognato: - Tu lo credi possibile? Si vuole dun– que la mi.ii ,morte ? Una febbre, u111 orgasmo; un bisogno di muoversi di agire lo . ' ' 3/ssalì allora con una furia tempestosa. Egli si abbottonò il cap- potto fi1I10 al collo, si cafoò il capp,ello sugli occhi e disse che an– dava all'ufficio di polizia a denunciare la scomp~rsa. Tutto quel giorno passò in va:qe rioerche. Furono visitati i due osipedàli della BibliotecaGino s·ianco .

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