Pègaso - anno I - n. 9 - settembre 1929

.I La Stella del Nord 331 taoondo, stettero con gli occhi fissi a U1I1 magro fuoco che, oome ogni mattina, bruciava tremolando nel caminetto. Da quando erano ri- , . tornati con le lanteme, il maggiore Iupiter noiII.aveva più detto una p,arola. Nel suo viso disfatto, ' solo la bocoo co1I1servava ancora un'espr,essiollle di volontà e di forza, e pareva che egli impeg,nasse ogni sua energia in quell'ostinato silenzio. Ma come fu seduto, sia che stanchez2'la e disperazione :fiaccassero a un tratto la sua resi - stooza, sia che al ritrovarsi in quella stanza, dove tutto gli era familiare, ,e l'immagine dell'assente viva in ogni cosa. in ogni an– golo, la folla dei rfoordi lo assalisse con tale impeto da spezzargli il cuore, d'ue lacrime silenziose anch'esse, ma terribilmente vive, gli scivolarono sulle gote, e poi altre, dai suoi occhi aperti e sem– pre fermi in quel pU1I1to.Egli era domi1nato da un'idea fissa. Gli pa– reva che da un momento all'altro qualcuno d,ovesse calare giù per la cappa, porgergli un foglio recante 1-afirma di Pericoliilli, e su quel foglio egli avrebbe letto in rozzi caratteri la parola: di- spersa. , Poco dopo il nolllno scese come sempre le scale, lo scialle scoz– rese buttato di traverso sulle spalle, appoggiandosi COIIl una mano al suo vecchio bastone e con l'altra al braccio di Alessamdra, la cui apparizioITTeaccanto al vecchio, in quel delizioso abito da ·ballo rosa pallido, parve ai due un miracolo, una cosa irreale. Come sem– pr~, il nonno si sedette nella sua poltroITTaaccamto al fuoco, e do– m31Ildò se era veramente molto malata, come gli aveva detto Ales– sandra, o se era solt•anto un malessere dovuto agli eccessi di quella ITTotte.Egli disse che chi non ITTe ha l'abitudine dovrebbe sempre mai astenersi dal perde:r,e il sonno: che questo poi si sc01I1ta in vecchiaia. E non parendogli vero che Massimo e il maggiore Iupiter lo ascol– tassero senza :fiatare, si abb31Ildonò ad ogni sorta di chiacchiere, passando, COIIl la volubilità e l'incoerenza dei vecchi, attraverso i più svariati argomenti. Quel giorno egli parlò tanto da stancarsi; e, a proposito di non so che, trovò •anche un appiglio per raccollltare ad Alessandra, sedutà ai suoi piedi sopra uno sgabello, la storia del povero brigantiido: quella Maria Honrada di Don Ped'ro Baldoria che, salpata da Gibilterra un giorno del 1854 per far vela verso il Brasile,· passando di fortU1I1ale i:n fortunale aveva perduto timOITTe, alberi, vele, ponte, carico, zavorra, e, dopo sei mesi di inenarrabili peripezie (che egli tuttavia narrava per filo e per segno), ridotta, ia una semplice zattera su cui dodici uomini, e lui, tredici, digiUina– vano da nove giorni, era 3illdata a sfasci-arsi al Capo di Buona Spe– ranza. Benedetto, ITTon appena fu rientrato in casa, vedendo che suo padre e Massimo si fermavam.o al pi31Ilterrooo, salì a due a due i gradini 'della scala, ed ootrato nella stanza di Massimo, andò di– ritt•o all'attaccapanni dal quale pe,ndeva per una cinghia una vecchia BibliotecaGino Bianco

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