Pègaso - anno I - n. 9 - settembre 1929

320 M. Piacentini casamenti è indlispensabile per evitare il disastro economico; donde Ulllade:fi1I1itiva ruina artistica, poiché si dovranno vedere in– torno al Panth€on, per esempio, se l'area intorno ad esso sarà allargata, enormi fabbricati di dieci piruni, fitti di botteghe e di ::finestre. Certamente il Pa,ntheori IIlOIIl può rimanere ilil quella fossa, umida, popolata di gatti e contomata da modesti fr.uttivendoli e ,sals,a,mentai. Dovrà invece emergere ,sull'anti,oo pia,no, ilil un aim– biente prospetticamente proporziioÌnato, e tranquillo. Ma appunto perché all'iinterno la Città deve essere lasciata nella sua ·assoluta ililtangibilità, occorre co1I1vergeregli sforzi e gli studi alla organizzazio1ne dei quartieri periferici. Per questi oc– corre oggi iniziare tutto un nuovo sistema di studi e in1nanzi tutto preoccuparsi del massimo sfruttamento negli stretti limiti delle ragiooi della igiene pubblica e privata. Perché .iJnfatti il Comune 1 1I1ongetti via somme ingenti per le spese di sistemazione (area, da comprare o dia non vendere, per le strade o piazze, costruzione delle g.allerie ·sotterraJ11ee,delle fogne, del massicciato e della 'pa– vimentario1ne e dei ma,rcia,piedi, fanali elettrici, ecc.) e per le spese anche enormi, e contiinue, dell'esercizio, come la mrunutoozione, la inaffiatura, la illuminazione, la sorveglianza, ecc., il Comu1ne dovrà nolll solo concedere ma imporre il massimo sfruttamento del– l'area. Questo fatto, che sembra oggi taJ11to,audace, è necess,arfo per contenere la città entro 1imiti adeguati al nµmero degli abi– taJ11ti, per non estenderla a dlismisura e farla divenire una delle ta1nte metropoli a strade chilometriche; noiose e i111su1se qurunto malsane e guaste. Riflettiamo su questo fatto. Si tratta sempre della vecchia Piazza d'Armi. Qui dunque la superficie totale delle strade e piazze è esattamente uguale a quella delle aree vendute. Quàndo cioè ,si pensi che la metà delle aree vendute è destinata a villini (e ciò equivale a 1no111 poterne coprire con costruziooi più della, quairta parte), 1ne.risulta che le costruzioni deU'intiero quartiere occupano la quarta ·parte dell'iintera area, comprendendovi pure i cortili delle case. Non è dò assurdo, per un ·quartiere che oggi si p,uò quasi dire centrale ? · , La parte della zona destinata a; villiini, co1nl'obbligo di restare arretrati dal filo stradale e alti non più di tre piani, non doveva avere le ,strade meno frequenti e più strette? Invece le vie han1I10 la stessa larghezza dli qu~lle su cui prospettano i caso1ni di sei o sette ;piani. Né basta. Spesso, come nel vialone largo sessanta metri, ,simmetrico al Viale Mazziini, si sono lasciati costruire non casoni, ma •addirittura villini col solo pianoterreno, o al mà~simo co1I1 due pia111i:casucce che su quella immens•a arteria quasi scom-. paiono. E il Comune ha speso milioni e miliooi per costruire que- . BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy