Pègaso - anno I - n. 9 - settembre 1929
Roma e l'arte edilizia 317 rarne bene la divina ·cupola ocoorre fare preveintivi studi topo– grafici, e finire ool vederla, dalla parte deHa Zecca, da una quota · alta, quasi al livello del cornicione del tempio. Figuratevi se Giulio sec001doavesse ordinatto di innalzarla sulla vetta di Monte ' Mario. In U111a buca è la Fontana.di Trevi, m una buca è il Prun– the001. In vere e proprie buche s0010quasi tutti i ruderi romani, il Foro Trairuno, il Foro di Nerva, quello nuovo di Augusto, i quattro t.emp.J.idell' Argentima, il ,tempietto di Vesta. Raramente 11lI1 monumento o un grrunde edificio è sull'asse di un rettifilo. I borghi, tortuosi e stretti, impedisoono perfino di im– travedere San Pietro. La via del Ooonpidoglio 1110n è in asse c001la Piazza, e questa si vede soltanto all'ultimo momento. San Gio– vamilli si eleva su Ulllospazio grandioso ma irregolare e sconnesso. Per vedere la facciata di Srunta Maria Maggiore bisogna girare intorno a tutta la chiesa e poi voltarsi indietro. Un forestiero che vuol trovare Fontana dì Trevi, deve chiedere aiuto al Metropo– lipano ; cosi se cerca Piazza Navona, addirittura 111ascostae tap– pata. Altre grrundi chiese, San Carlo, SaJilt'Andrea, e famosi pa– lazzi, la Cancelleria, Massimo, Sacchetti, Spada, s01110 tutti alli– neati lungo strade strette e serpentine, in riga c001le altre case. · Né oor-regg01110 questo disoridine i rettifili di S1sto quinto, il cui va– lore è più nel principio che nelle scoscese applioazioni. Questo è successo anche 111ellatrasformazione ultima della città. I nuovi Mintsteri non sono mai in posizi001i speciali, su piazze create appositamente, ma allimeati con le altre fabbriche, su aree comuni, ·al più arretrati di qualche metro dal filo stradale. Ed è meglio tacere del colossale Ministero· dell'futerno, appiatt– tato dietro le casacce di via· Palermo, inavvertibile e introvabile. All'opposto aree superbe, in posizioni d'onore, come per esem– pio, quella ·,situata tra il Viale Mazzini, largo bep sessamta metri, e l'altro simmetrico rispetto a,l Ponte del Risorgimento, area, 1110- tate, di prop-rietà comunale, che si sarebbe dovuta destimare a qualche edificio pubblico o monumentale, e che avrebbe potuto e 1 dovuto dar un carattere a tutta la zona, è stata venduta al priJIDo aequirente che vi ha costruito un villimetto qualunque. Mancanza :insomma totale di mentalità edilizia, anche la più elementare. Roma dunque 1110n è città edilizia, ma essenzialmente, trionfal– mente architettonica. Anche ,se cacciati nelle buche o allillleati di– sordinatamente, i suoi palazzi e le sue chiese sono :insigni monu– menti d'arte; testimoni della più grande civiltà del IIIlOilldo, per tre volte rimnomta; capolavori, questi sì imsostituibili, di valore tutto :intrinseco e sostanziale. Roma deve perciò manteinere que– sto suo carattere, e per far ciò non v'è altra soluziOIIleche n001toc– care il suo nucleo centraie. ·Questo ha appena U111a esteinsione di tre chilometri quadrati, rapp,resenta meno di un quindicesimo di tutta Biblioteca Gino Bianco
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