Pègaso - anno I - n. 9 - settembre 1929

Roma e l'arte edilizia 315 costruito polllti, ha elevato edifici. Ha energicamente portato la politica edilizia ool cOJ1te Volpi fino a Tripoli, C01I1 Mario Lago fino a Rodi. Roma e Parigi sono le metropoli sulle quali nel passato più che su ogni altra si è esercita/ta questa scienza; ma COIIl metodi del tutto diversi. A Roma si innalzar,ono edifici, a Parigi si creava la Città. Singolare è il parallelo tra loro. Roma è città varia, pittoresca, dlirei disordinata, e IIlOn fon– data su un preciso schema geometrico come tante città sviluppa– tesi sul ceppo romano (Tori1I10,con tutte le sue belle vie allineate a ,scaicchiera), con dlue 1strade cioè prilllcipali, il cardo e il decuma– nus che si tagliwno ad angolo retto e che sono le genitrici di tutte le altre strade -a loro parallele. Né s'è sviluppata su UIIlO schema stellare (come Milano, oome quasi tutte le città in pianura), lllé :fi1I1almentesu uno schema triangolare, caro a quasi tutte le città fr•alilcesi. Roma ha un ,sistema edilizio tutto suo. Un inizio di si– stema triangolare è costituito da Piazza del Popolo e dalle tre vie del Babuin-0, Corso e Ripetta; ,ma esso si spezza poi e muore oontro · altre arte:riie e altre oorrenti. Frammenti di sistema a scacchiera sono ,qua e là illl alculili quartieri model'llli (Prati di Castello, Esquilino, San Lorenw), ma oome incastrati a forza, 1I1on coillllessi •alle zone limitrofe e all'insieme generale della città. Foggiati ,a stella po'ssono dirsi oerti larghi, chfo.mati erronea– mente piazze, oome Piazza della Libertà, Piazza Galeno, Piazza Vittorio Emamuele, Piazza del Risorgimooto, e venti altre. Ma un organismo chiaro, sulla base di UIIlcriterio unico, n()(Il c'è. AIIlche gli ultimi quartieri sono nati così ana buona; si sarebbe indotti a crederli creati sul posto dai canllleggiatori. Via Vittorio Vem.etona,sce in un angolo òli Piazza Barberillli, ·si sviluppa sinuosa :fino alla Porta Pinciana, dove muore. Via Ludovisi, che la taglia, parte in maestoso rettifilo, per fermarsi brusoamoote alla Villa Malta. Ma qui il problema diveniv·a difficile, e la miglior solu– zione è apparsa quella di lasciaré in asso la strad0.. Cosi è suc– cesso a Via Nazionale presso •Magnanapoli, così al temrrine di V1a Cavour, cosi allo sbocco di Cor,so Vittorio Emamuele sul Te– vere. Ma soill cose queste dette oramai mille e mille volte; è inutile tornarvi su. Roma dunque, sia dall'origi111e, sia nei suoi plurimi sviluppi che bene o male hanno dovuto sempre rispettare il passato, non ha UillO ,schema edilizio geometrico unico ed elemen•tare. ~ pae– si,stioo, varia, irregolare. Questo è il suo ,carattere. Per mutarlo bisognerebbe abbatterla tutta e ricostruirla da capo. All'op,posto di Torino e di Palermo, città a scaicchiera, e a,nche dli Mil3.Ilo e di Bologrna, città a stella, dove realmente è difficile, BibliotecaGino Bianco •

RkJQdWJsaXNoZXIy