Pègaso - anno I - n. 9 - settembre 1929

ROMA E L'ARTE EDILIZIA. L'edilizia è discipliln·a forse tm tutte la più complessa, poiché abbraccia l'estetica, la morale, la sociologia, la igiene, la polizia, e ilnfine la politica e la economia. Di queste dJue ultime •scienze, nei riguardi dell'edHizi•a, una è vecchia, quasi quanto è vecchio l'uomo, l'altra è giovanissima. La politica ·edilizia era profondameinte sentita dai Romruni. Ovum.que essi gh:mg,essero con le loro aiquile, in Europa, iln Africa, iln Asia, subito gettavamo le fondamenta di un tempio, di un anfi– teatro, d'ulil arco di trionfo, per sempre ipotecmndo con l'arte le ' terre oonquistate. Per IIlulla preoccupati dalle ra,giolili etniche che oggi ci fanno tanto suda,re, impolilevano alle popolazioni assogget– tate le loro co1on1Ilee le loro fame, e illuminavruno il mondo ilil,tero COIIl!'•arditezza delle loro volte immense e oon la loro arte ga– gliarda. Quest'arte, che alfora testimoniava una potem~a invinci– bile e ulila civiltà universale, amcora oggi è la più grande e la più popolare, se IIlonl'unica, prova di quella insuperata gramdezza. No.n le sforie di Tito Livio né quelle ,di Tacito, né i poemi di Virgilio e di Orazio potrebbero compiutamente rivelarci la grà!ndezza di Roma_ Noi la tocchiamo davvero per l'arte e sopratutto per l'a.r– chitettura. L'architettura insomma fu strumento formidabile in mamo ai Romaini che l' a,do,perarono e ,se IIle.giovarono senza iI'iispar– mio. Il celebr,e motto avrebbe dovuto essere compiuto cosi : panem) circenses et monumenta. Anche i Papi oomp•resero l'importwnza di questo mezzo di do– min:i:o,e ovunque inlilalzarono chiese IIluove, anche-dove non ce n'era urgente bisogno. Giulio secolildo è passato alla storia più che per le sue irnfelici battaglie, per la sua ,vofontà di erigere San Pietro, il più grande tempio della cristiamità. E neppure Napoleone sa– rebbe figura oosi luminosa se IIlon avesse lasciato iJn gran parte dell'Europa le omne della sua politica edilizia. Le sue 001I1quiste presto sva1I1irono, e in pochi anni la Francia tornò. quella che era ; ma la trasformazione di Parigi, e gli inizi di quella d'i Milamo e _perfino di Roma rimamgono. Si goverlila runche con l'edilizia. Il Governo fascista ha inteso questo, e con vedute moderne ha tracciato e miglioriato strade, ha BibliotecaGino Bianco

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