Pègaso - anno I - n. 9 - settembre 1929
Il servitore del Diavolo 307 arresti. Qualche volta ritom,a, perfino indietro. Quam.do lo presi al mio servizio, mangiava le quaglie crude oon le penne e tutto. Non aveva il senso della civiltà. Ora 1I1ondioo che sia un'aquila, ma sa fare molte cose ,come le fo,cci,a,monoi. Mentre Giuda mi parlava, il Barberino pungeva COIIl una for– chetta le quaglie per sentil'llle la cottura. Aveva scansato lo spiedo dal braciere, e pungeva con religiosità quella carne resa color croco, op~ra della sua pazienza di ore. Si rese oonto della neces– sità di UIP. altro poco di fuoco : ricollocò lo spiedo sul gancio del treppiedi: ricominciò a cam.tare, a girare, a sventolare sul fu.000. E Giuda rioomililciò a dirmi del Barberi.no U1I1 m01I1do di belle cose. Le mogli del Barberino erano cinque e cinque giumelle di granturco gli erano assai. Più che una vita parsim01I1iosa era una perpetua carestia: -IIlOnsi sapev•a per tradizione che ci fossero stati mai tempi migliori di cosi. Le sette vacche grasse si eram.o addormentate con Faraone? Passarono a migliore vita senza ri– sveglio ? Forse le m,a,cellò Putifarre per festeggiare la virtù della moglie rimasta intatta dalla insidia di Giuseppe ? O fu necessaria l'offerta in olocausto della loro bianca pelle per fare i tamburi ai sacerdo,ti, per stordire i poveri quando ham.no fame ? Il Barberino La Cavalletta E lo Scorpione Si contendono In tre un boccone. Questo strambotto dice tutta l 'abbondam.za in cui sguazzava la famiglia del Barberililo. Il Barber ino IIlon pig liava ind'i.gestiooe, e perciò ri111graziava Iddio cinque volte al giorno lavamdosi prima i denti co111 la radica saponaria. Viveva il Barberino ilil una baracca di fango e di paglia, co111 le sue-cinque mogli, nel paese di Gherghis. Cosi tutti gli altri barberini della regiOIIle. I ricchi erano un'ec– cezio vi, e -norn erano propriamente ricchi, m a piuttosto dei Sant0111i, a cui portavano questi poveri ignoram.ti creduli le primizie. Le loro passioni più gioiose erano i canti e le fantasie. Ma cantavano cose stupide : ibliotecaG no Bianco Il rampo è lavorato, Il s~me è sotterrato. Chi lo feconderà ? Quanti chicchi ti darà ? L'acqua lo nutrirà, 1n sole lo scalderà. Se Iddio lo veglierà Uno, cento ti darà. Così è, cosi sarà : Obi Ila pazienza lo vedrà.
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