Pègaso - anno I - n. 9 - settembre 1929
382. R. DoLLOT, Les Journées Adriatiqites de Stendhal RENÉJ DoLLOT, Les Journées A.driatiques de Stendhal. Con prefazionè di PAOLOARBEJLE:T. - Argo, Paris, 1929. Fr. 15. Stendhal rimase console di Francia a Trieste quattro mesi, e a Civitavecchia dieci anni. Eccellente funzionario a Trieste (dice il signor. René Dollot che se ne intende. e possiede negli archivi del Consolato tutti gli elementi per giudicarlo); alquanto meno a Civitavecc~a,. dove egli sentiva sé stesso quasi inamovibile e le sue scarse funz10m una. sinecura'. Nondimeno la sua missione a Trieste fu un insuccesso, e quella di Civitavecchia, ebbe per lo meno l'autorevolezza delle cose lunghe e regolari. L'insuccesso triestino è in gran parte da ascrivere al pessimo modo di entrare in carica, nel peggior dei momenti. Il console Beyle si presenta a Trieste con le carte poco in regola, nella forma meno lecita a un rappresentante ufficiale. La Monarchia di luglio s'è appena inse– diata sul trono s-enza dorature che la rivoluzione le ha eretto; ha inco– minciato a premiare i suoi, i liberali d'ogni specie e di tutte le tinte; a Enrico Beyle, gregario di seconda linea caduto in bisogno, ha assegnato il coil!Solato triestino. Non ,si ha tempo da perdere: ·non si va a rivan– gar-e che solo due anni innanzi il governo del Lombardoi-Veneto espelleva. Beyle dagli Stati dell'Imperatore per toni rivoluzionari e accenni al- l'idea italiana trovati nei libri del letterato Stendhal. Beyle però se ne ricorda: e giustamente dubitando che all'ambasciata austriaca si a,bbia a vidimargli il passaporto, bisognoso del posto e temente che ove lo perda sia difficile averne un altro, parte a precipizio col passaporto incompleto, riesce a varcare il confine lombardo, sollecita l'appoggio del console francese di Milano per poter proseguire il viaggio, raggiunge la, sua se.de il 25 novembre 1830, spera di aver creato con ciò il fatto compiuto. Spera, e non ne è affatto certo. In verità gli manca l'exequatur del governo di Vienna; gli mancano tante cose, e tra queste l'uniforme; ed ha contro di sé la diffidenza e l'antipatia che nell'Austria metternichiana suscitano gli uomini del nuovo governo dato alla Francia dalle barricate. Un mese dopo, verso Natale, il governo di Vienna avrà deliberato di rifiutargli l'exequatur, e a lui non resterà che f!,Spettare l'arrivo del suo successore. Il romanzesco della missione di Stendhal a Trieste è tutto in questa sua situazione tra l'ufficiale e l'irregolare. Il fine ,scrittore che oggi è console di Francia in qµ.esta città, René Dollot, la racconta in modo saporito, di su documenti e fra le righe dei documenti. V' hanno molte– .categorie di francesi amici dell'Italia, ma .Stendhal è un tipo unico, senza riscontri, più che amico innamorato, e di non capriccioso amore, egli cosi capriccioso: e quando vuol ·essere ribattezzato «milanese», esprime una convinzione, tira l,e conclusioni della sua vita, non fa da burla. Non- si domanda ta.nto ai francesi: e pur piace che un con– sole di quella, nazione, il Dollot, che ha conosciuto l'Italia nei giorni della guerra e certo è uno di coloro che ne intendono l'odierna vita con maggior chiarezza e con maggior simpatia, si compiaccia a sottoli– neare tutto il bene che il suo illustre predecessore voleva al nostro Paese. In fondo, anche l'origine della disgrazia triestina di lui era l'essersi intonato coi migliori italiani nei giudizi avversi al governo straniero. Biblioteca Gino ,Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy