Pègaso - anno I - n. 9 - settembre 1929

F. MAURI.A.e, Dieu et Mammon 381 egli stesso nei suoi libri un lezzo di putredine come in certi cimiteri sui quali tuttavia domina la croce? ' E il caso di notare che il pallido spettro del giansenismo ghigna in fondo a questo to~mento ? « Non vi mettete in pelago », ché il tema vi porterebbe lontam. Più tosto la conclusione ci deve interessare. L'ha Mauriac indicata in quella Soufjrance du chrétien comparsa. nella JS. K F., in cui, quasi per iscusare la propria impotenza a conformarvi la propria vita, ha voluto persuadere gli altri che questa religione è « ver~ e impraticahile » ? Nel libro è più esplicito, e accetta la tremenda soluzione di Pascal: « Renoncement à mon autonomie. Soumission to– tale à J ésus-Christ et à mon directeur. » Ma interessa sapere anche come egli risolve il conflitto rispetto al– l'arte. Vecchia ritornante controversia: da sant' Agostino a Bossuet nella sua lettera al padre Cafl'aro sulla commedia; dal giansenista Ni– cole, maestro di Racine, che accusa i « faiseurs de romans » e i « poètes de théàtre » di essere avvelenatori pubblici a Claudel che accomuna nel verso l'homme de lettres, l'assassin et la fiUe de òordel; dalla tradizione <.!ellaChiesa a quella che Proust (dico Proust) ha chiamato « la sévérité contre les arts de la vieille éducation française. » Mauriac la riprende in termini pratici, da uomo del mestiere. Che !imiti ha la responsabilità del romanziere ? Uno scrittore che porta in sé un'opera d'arte è libero di non metterla al mondo? Il disinteresse del– l'opera d'arte, va bene; ma, e l'influenza terribile che si esercita sul lettore ? A lui, per esempio, dopo l'uscita di Genitrim, un giovane ha mandato la propria fotografia con questa dedica: « All'uomo che per poco non mi fa ammazzare mia nonna. » Ma Goethe è responsabile dei suicidi che il Werther ha provocato?. Per tutte queste argomentazioni, che già aveva svolte in una conferenza, Mauriac era stato in polemica con Maritain; ora, nel libro, facendo ammenda, accetta la soluzione pro– posta dall'autore di Art et scholastique: purificare la sorgente. « Non si tratta tanto di sapere se un romanziere può o meno ritrarre certi aspetti del male; la questione essenziale è di sapere a che altezza egli si tiene per fare questa pittura, è di sapere se il suo cuore e la sua arte sono tanto puri da farlo senza connivenza.» La soluzione, per un Mauriac, è certo coraggiosa per ciò che implica di sottomissione e di rinuncia (e i suoi prossimi romanzi proveranno se è sincera); ma resta il dubbio che l'accusa del satanico Gide vi si possa per una fessura insinuare. Queste sott~li scaramucce h?'nno, infatt~, t~tta l'aria di mitio-are attenuare addolcire con patteggiate concess10m la 0 ' ' • bil vera soluzione, che, per un cristiano, è stata da tempo 1mmemora e trovata e imposta: « ,Se l'occhio tuo t'è di scandalo, càvatelo e gettalo via da te.... Guai all'uomo per colpa del quale viene lo s~andalo » (Matt., XVlll). E difficile, è terribile, ma non si può cambiare una lettera.. FRANCESCO OAS:SATI. Bib.liotecaGino Bianco.

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