Pègaso - anno I - n. 9 - settembre 1929

366 A. CAMPANILE, Giovinotti, non esageriamo! Il modo di chiudere il periodo, perentorio e inaspettato, ricorda Cardarelli · quel che dice è suo, di Angioletti; e credo segni il punto più vivo della ~ua arte. Converrà guardare qui, per leggere con giusta intel– ligenza !'altre cose, graduarle di valore; e per sapere che cosa ancora aspettarci da lui. GIUSEPPE DE RoBERTIS. ACHILLECAMPANILEJ, Giovinotti, non 'esageriamo!, romanzo. - Treves, Milano, 1929. L. 15. Finché Campanile farà dei libri col sistema sperimentato con for– tuna in Ma che cosa è quest'amore ? , finché cioè i suoi « romanzi » sa– ranno fatti di « pezzi» che cuciti insieme formano un bel nulla lavorato col cesello dalla più ricca e spassosa fantasia di fredduri,sta e di gio– cator di parole, si dovrà rassegnare a sentirsi dire d'ogni suo nuovo libro che è inferiore al precedente. Anche quando questo non è vero. Come nel caso del suo terzo romanzo Giovinotti, non esàg,eriamo!, (ap– parso già sotto il titolo di Goal! in appendice alla terza pagina della « Tribuna») che è un fratello siamese degli altri due, e col vantaggio sugli altri due di esercitare il suo umorismo parodistico su una materia concreta e riconoscibile: il mondo sportivo. · Il « fatto >> nei due precedenti era zero, e serviva appena di punto di partenza e di arrivo; i personaggi erano poco più che disegni ca– ricaturali e arbitrari, come quelli che illustrano i motti per ridere; l'ambiente variava _di continuo, affidato al santo protettore di quei narratori che impostano una situazione senza sapere loro stessi dove andranno a finire. Qui invece c'è il fatto, l'ambiente e i personaggi: un paese, Pontesullago, nuovo ancora alla passione pei ludi sportivi, la caduta miracolosa d'un pallone che fa nascere l'idea della formazione d'una squadra di calcio, l'entusiasmo dei giovani e l'opposizione dei vecchi, le prime prove, la grande competizione di Roma con la squadra campione del mondo, la sfida avventata e generosa dei pontesullaghesi, il trasporto in massa alla Capitale della popolazione vinta dall'orgoglio campanilistico, la partita risolta dall'intervento del ,Santo paesano, la vittoria, Pontesuliago all'ordine del giorno nelle cronache sportive mondiali. C'è, insomma, un «romanzo» nel quale l'umorismo di Cam– panile giuoca da una parte con tipi e ~ecchie forme di vita di paese, dall'altra _con l'a:nima innumerevole delle folle degli stadi, le passioni e~ementar1, le avversioni, gli eccessi, le incongruenze di quel gran fan– crnllo che è il pubblico sportivo. Campanile ha dunque cambiato si– stema? No. A un certo punto entra in ballo certa squadra di banditi del pal~one ~he traspor~a la vicenda pe,r le terre del mondo. Pontesullago è d1~enticato. Nuovi_personaggi, l'ambiente internazionale della grande stazione balneare di Ondamarina, il viaggio sul vascello fantasma l'_A~er~ca e l'americanis~o, le :i,vventure più eterogenee, le complic~ z10m più assurde, le storielle più divertenti e inutili all'economia del libro, la parodia del romanzo poliziesco e marinaresco cacciata in mezzo a quella· del mondo sportivo. Due, tre romanzi. Troppo; che poi si ri- BibtiotecaGino Bianco

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