Pègaso - anno I - n. 8 - agosto 1929

178 B. Tecchi mano, come a dire che quattrini da far passare tra pollice e im.dice ce n' eran parecchi. La sera dopo il vecchio si rivolse a bruciapelo a un'altra: - Ma come diavolo i vostri padro111ison voouti 1 a stare qui? Ma sapete che .... - E raccontò la fac0enda, del delitto; e si meravigliava che con tante ville belle e nuove da tutte le parti proprio i111quel luogo .... - I quattrilili fanno tutto bello - disse la cameriera, e scappò via. Il vecchio non si raccapezzava, ma li credeva tutti un po' matti. Appena ven111,e la primavera, benché. l'aria fosse ancora rigida, i sigmori presero l'abitudine di passare la sera sulle logge, che d'alla parte dietro la villa guardano il monte. E qualcuno, nella prima 1I1otte,discendeva anche, e si dilettava a errare lungo il burrone, col rischio al buio di rompersi il collo. E da una loggia all'altra i111 quell'ora; o fra chi era disceso e chi restava sopra, curiosi ri– chiami si alternavano, ilil barbara lim.gua, come di persone che gio- 0assero a esser lontane; e i -richiami i111fatti,presi dall'eco del bur– rone e r ibuttati su, si spandevano nell'aria come cla u1I1a lontamanza gram.de . Il ve cchio, benché si sforzasse di vooire la sera più tardi che era possibile, non poteva ormai far altro che passare sotto gli occhi di quelli che stavano sulle logge. Arrivava quatto quatto, pigliava le scale, ma quelle bestiacce, come se avessero saputo che non poteva alzar la voce, lo seguivaJllo ora a codazzo, miagolando, e lui si ri– voltava su per le soale e cercava di tenerle a bada almeno col cap– pello, girarndolo a ,semicerchio raisente agli scalini, e poi riscrup– pava su .... Cosi compariva all'imboccatura della sua loggia; e dalle logge più alte qualcu1110 scoppiava a ridere. Dilla sera la sorpresa fu che 11111a delle signore gli venne illl(:,ontror pl'oprio a lui, e con una bella voce armoniosa, nella quale però ba– lenava un che di aspro e di forestiero, gli disse sorridendo: - Voi siete il guardiano dei gatti -- e gli mise qualche cosa nella mano. Caspita, proprio a lui, << guardiano dei gatti)), che non li poteva ved~re ! Sorrise, balbettò, noin sapeva che dire. -Ma la mancia era buona. E il bello fu che la sera dopo, la stessa signora lo richiamò, lo fece salire a una delle logge superiori, e li, in presenza ad altri ,signori e signore, che pareva stessero seri, gli fece la proposta 111ientemeno che dli pensare lui la sera alla cena dei gatti, portando una certa ,qua1I1titàdi carne dli qualità inforio"!'e da una delle macel– lerie dei dintorni. Gli aivam.zidella tavola, :no, la signora non voleva darli alle bestie per non rivedere poi in giro gli ossi e le bucce. Il vecchio ascoltò quel discorso come un ordim.e; gli veniva una gr~ v?glia _diride11e, ma non era poi trunto stupido da non capire che 1 signori - e specie quella razza di sig1I1oristranieri - ham.no BibliotecaGino Bianco I I

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