Pègaso - anno I - n. 8 - agosto 1929

I GATTI. Da che parte i gatti venissero a quella villa solitaria, né più brutta né più bella delle altre, fra le poche che qua e là, a qualche chilometro di distanza, punteggiano di birunco il nero frascheg– giare del monte, non si sapeva dlire. Le strade, che in quella regione tutta collinosa non sono bian– che o azzurre come nelle altre parti del mondlo, ma tutte rosse di una certa polvere vulcanica, la quale, nelle voltate o nei pUIIlti più battuti, di frolllte al cupo dei cespugli e dei quercioli traboccanti sulle scarpate, prende una tinta rosea e diffusa; le due strade, quella ,provinciale e quella mulattiera, non pareva portassero a quella villa, ma piuttosto la sfuggissero inquiete, frettolose come erano l'Uilla di dliscendere per ampie volute al piruno della città, l'altra di salire, fra scombussolati ponticelli, a un convento di frati. Eppure le automobili che, nelle sere d'inverno, scendevano senza rumore o rampavruno rabbiose su per la salita, arrivate a quel punto, scoprivano sempre qua e là, due, quattro, piccoli globi di una luce gialla e fissa nel buio; e al rapido voltare della luce su per la salita, si vedevano trotterellare quatti quatti lungo il taglio cretoso della scarpata o infilare l'erta del bosco, uno o due d[ quegli animali grigi e marrone, che il biondo irruente della luce faceva quasi tutti d!i u111 colore .... - Una lepre, una lepre! - si gridava giocondamente dalle automobili, ed erano quasi sempre voci di donne; ma gli uomini o il coi:iducente, più esperti, capivamo dall'andlatura e dalla lunghezza della coda, che di altra cosa si trattava. Da quelle parti doveva essere il convegno dei gatti. Giù dalla mulattiera, nella direzione opposta alle automobili che salivano, veniva verso sera un vecchietto, e si avviava alla villa. Era un uomo sulla sessantina, un po' piccolo, ma dritto e magro c~m~ una frusta e ancora arzillo, e venendo giù un po' a balzellom, llilcontrava sempre per le strade ,qualcuna di quelle be– stie, isolate o a coppie, che non gli parevano mai le stesse. « Ma BibliotecaGino Bianco

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