Pègaso - anno I - n. 8 - agosto 1929

168 G. Doria gra.zie a Dio io differisco da loro in ciò che non man~polo quella so~za carnaccia a cui corre affamata questa brutale e stupida razza umana. Non la .finirei mai e ci vorrebbe una risma, e non un foglio di carta, se volessi raccogliere tutte le scempiataggini che scorrono come la neve nei tempi invernali dal labbro ciondolo dei rimbambiti che sperano il bene da coloro nei quali il bene stesso diventa male perché tutto dipende dai principi, i quali, allorché sono falsati, si peupetua o almeno si prolunga l'errore, ed ogni sua conseguenza. - Se' savio e intendi me ch'io non ragiono : questi nuovi pedagoghi del secolo col cercine sulla testa, il sigaro in bocca, il sughero nel còre, gongolano, e a me tocca d'esser testimone ùella lor gio.ia imbecille 1 ). Ma chi crederebbe che persiino la ferrovia mette il poeta fuor dei gangheri? Uditelo come blatera perché quella superba. conquista della civiltà passerà vicino alla sua villa 2 ) : Spero che sorgano nei miei campi cocomeri d'una spropositata gran– dezza e d'una bontà squisita onde se ne faccia ritratto che mi colfpensi i danni della strada cli ferro che presto passerà vicino al Popoleseo, mi distruggerà un podere, e metterà, gli altri nel pericolo d'essere inondati. Ecco i frutti 'della presente civiltà punita con la fame dacché tanto si è moltiplicata la canaglia umana sulla faccia della terra. E non basta. P,ersi1110 l'inchiostro moderno gli dava sui nervi. Inviando al Ranieri la copia di una Cronaca estense sul Vespro Si– ciliano, quella che fu poi pubblicata dal Cappelli, lo avvertiva che · ( era stat·a condotta C•on « buono iinchiostro, non con quello evanido col quale si usa di scriv~re adesso, perché tutto sia fa1certo, anche il carattere>> 3 ). E in fatto di carattere, mi pare che il poetà .del- 1' Arnaldo dovesse essere giudice eccellente. Carattere difficile, spi– rito tracassier ·anche il Ranieri, che mise alla disperazione Felice Le Mornnier e Gaspero Barbèra, allora suo primo commesso, per la edizione dei due volumi delle Opere del Leopardi, e poi del Sitp– plemento alla biografia, che finì con lo stampare iin appendice ai Sette anni di sodalizio. Le querele d 1 a am.bo le parti si prolungano per d'ue anni, ché anche il Le Monnier è« inso fferente e ostinato>> 4 ),. e finisce col perdere la pazienza 5 ) : Lo straordinario ritardo a ricevere una sua definitiva risposta in– torno al Supplemento mi ha indotto a credere che per certi riguardi 1 ) Niccolini a Ranieri, da Firenze, 17 ottobre 1846. 2 ) Niccolini a Ranieri, dit Firenze, 24 febbraio 1847. 3 ) Niccolini a Ranieri, da Firenze, 22 decembre 1842. 4 ) Vieusseu.x a Ranieri, da Firenze, 5 ottobre 1844. Accenni alla insofferenza del Ranieri circa la edizione leopardiana si trovano nel volume delle Memorie e in quello delle Lettere di GASPERO BARBÈRA, senza contare una trattazione speciale– di F. P. Lu1so, Ranieri e Leopardi: storia di iin'edizi-One, Firenze, 1899. 5 ) Le Monnier a Ranieri, da Firenze, 1° agosto 1846. BibliotecaGino Bianco

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