Pègaso - anno I - n. 8 - agosto 1929
Antonio Ranieri e i Toscani 161 seux, COlllmolteplici iniziative culturali imprimevano da Firooze nuovo moto allo spirito nazionale: il maggiore fra essi per forza di poosiero, il Lambruschini, ohe poi era genovese, lllon è stato co– nosciuto e comp,reso se non recootemente nella sua vera grrundezza. Del candido marchese le carte Ranieri offrono, con altre due di scarsa importrunza, due lettere preziose, che ribadiscono alcuni colll– cetti st,ori 9gra:fi.cidlell 'illustre uomo. Converrà riprodurle integral– mente 1 ): Dal Nic:colini avrete avuto un primo ringraziamento pel dono del vostro libro 2 ) : ora ho da ripetervi questo e da rendervi altre grazie per avermi fatto conoscere il Sig. Schultz 3 ), il quale mi recò due vostre lettere 4 ), una delle quali ben antica e ben dolorosa perché vi si parla del Leopardi come vivo ma già colpito dalla malattia che ce lo rapi. Non mai vi ho scritto in questo lungo intervallo, ma sappiate che sino da quando voi cominciaste a produrre le vostre idee sull'Italia in quei fascicoli di storia napolétana, io teneva quel vostro lavoro come cosa molto bella ed importante, e fu per ·me un dolore quando ebbi a far legare insieme quei fascicoli, lasciati cosi interrotti. Ora questo rapido e sugoso prospetto di· storia, compito con altro titolo, mi piace anche più e mi sembra rinvenirvi (ed il Niccolini, tanto miglior giudice, s'uni– sce meco in questo parere) un grande talento di composizione ed uno stile franco e nobile e fortemente colorato. Proseguite dunque, anzi ricominciate, come voi promettete, l'impresa con sicure e con più grandi ali. Tutto ciò non vuol dire che interamente io sia d'accordo con voi: lo che scrivo per debito di sincerità, e non perché la qualunque siasi opinione mia debba essere appresso voi d'alcun, peso. Purtroppo io vo– levo studi/l,re a fondo quelle cose, e scriverle, ma non mi fu dato di studiarle. altro che sommariamente, e poi di molto pensarle, ma con pensiero affaticato; e in fatto di storia, voi ben lo sapete, il pensarla è quasi nulla, o peggio che nulla. All'ingrosso vi dirò che a me sembra le opinioni e le passioni (legittime quanto pur si voglia e sacrosante) del tempo nost:r:o avere avuto troppo· gran parte ne' giudizi che si ìecerò intorno a quei fatti per noi di maledizione. Ora questa reazione che è , dt moda, o questa, come la chiama il Niccolini, parziale imparzialità, certamente ha travalicato il segno del vero; ma voi _pure non mi sem– brate del tutto scevro di qualche passione, e direi quasi d'un po' di stizza, la quale altera in alcuna parte, ma non certo nelle principali, l'ordinaria sicurezza del vostro· giudizio. Alle corte, vorrei che i Lon- . gobardi a,vessero fatto tutto ciò ch'essi tentarono, e questi miei desideri 1) Capponi a Ranieri, da Firenze, 30 maggio 1842. 2) Della Storia d'Italia dal q1tinto al nono secolo, Bruxelles, 1841. 3) L'illustre storico dell'arte H. W. SCHULTZ, autore dei Denkmaeler der Iùtnst des Mittelalters in Unteritalien, Dresda, 1860. 4 ) Le due lettere con le quali Ranieri presentava lo Scbultz, del 13 giugno 1837 e del 9 giugno 1841, possono leggersi nell'Epistolario del CAPPo:.-,-i:, curato dal CA11RARESI, VI, 139 e 220. 11. - Pègaso. BibliotecaGino Bianco
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