Pègaso - anno I - n. 8 - agosto 1929
140 A. Caro XXXIII. Gli Uomini vili e di poco cervello sono insolenti nelle prosiperità, perché si persuadono dover sempre durare in un medesimo modo. E gli Uomini veramente nobili d'animo e prudenti sono umili nelle prosiperità e forti nelle avversità, perché s'immaginano, com'è vero, che le cose cangiano; e perciò parlano umilmente sempre e questi non si trovano mai malcontenti del loro procedere. Però dal parlare presso poco in simili accidenti, si conosce la natura e il valore e l'altre parti di chi ragiona. XXXIV. La siperienza mi fa conoscere verissimo che chi non istima altri, non è stimato ; chi non onora non è onorato, e che nemo magis con– temnitur, quam qui contemnit, come diceva Seneca, e chi fa bene per lo più lo riceve amch'esso. Ho veduto ancora che quelli che ingannano altri, spesso sono anche ingannati. xxxv. La pazienza è una virtù spessp nominata e poco praticata. Ci son molti uomini dabbene e sem,plici, ch'essendo ben inclinati e in credito per cagione della loro bontà, sono alle volte fastidiosi, sol– leciti e importu111i,volendo delle cose che non convengono o 1110n si possono fare. Con costoro bisogna aver pazienza per lo rispetto che ognuno ha loro, tenendoli per buoni, non dovendosi inasprirli, o ·rompere con loro, 111é levarseli davanti. Anche ricordo, quand!o ven– gono da voi, di riceverli con benignità e nel resto dar loro poca materia di venire spesso, e fuggirli quanto potete, se veramente dam noia. Questo ha giovato a me, spesso e in diversi negozi. XXXVI. Gli Uomini dotti intendono facilmente ogni difficile Autore, e gli Uomini prudenti 1110111 dico le scritture degli Autori, ma la mente degli Uomini vivi, co' quali praticano.· Ed io credo che .questa scienza, per chi311llarlacosì, sia più da stimare che la prima, perché versa intorno a cose più difficili, essendo che si trovano molti che intendono Tacito ed altri libri difficili d' Autori morti, e pochi che intendono la mente d'Uomini vivi sebbene li trattano lungamente e . ' ' gh odono parlare; perciocché bene spesso, quanto più la lettera e la parola è chiara, tanto più difficile è il sapere la· mente di chi l'ha fatta o la dice. E per questo io già dissi altrove che la vera prudenza era conoscere la natura degli Uomini, e perciò torno a dire che non ci è Autore più difficile da i111tendereche l'Uomo vivo. Biblioteca Gino Bianco
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