Pègaso - anno I - n. 8 - agosto 1929

138 A. Caro XXVI. Il mondo è pieno di certi Uomini che veramente son nobili di sangue ,ma tanto vani che sempre si dolgono di non essere stimati o trattati da lor pari, o maggiori, oome converria. Ma sono sciocchi, perché la loro meschina vita che fanno e i costumi poco convenienti alla Nobiltà, li fanno conoscere degni di ipoco onore, e meno perciò sono stimati. Non se ne lagnino pertanto: perché sono essi i primi a stimar ipoco se stessi con le loro azioni. Gli altri non han colpa imitandoli. XXVII. Sonovi alcuni che pajono Uomini di molte faccende, iperché at– tendono ad ogni cosa, né lasciano passare alcuna che non l'abbrac: cino, ma poi la spedizione ,è tarda. Questi io soglio paragonarli a coloro che .mangiano assai e con gusto, ma patiscono nella dige– stiolile. La poca attenziolile IIlOstra, a cagione del gusto che abbiamo, in mangiare, non ci lascia pensare al tempo della digestione ; e pure non dovrfa mangiarsi tanto. XXVIII. Quando sentirete alcuno che si dolga della SU(Perbiao del fumo altrui, credete ipure ch'egli ancora è macchiato del medesimo vizio, e che il fumo altrui non dà fastidio se non a chi vuole star di sopra; perché natural!mente il fumo tende sempre alla parte_ supe– riore. Perciò soglio frequentemente dire che chi sta nel basso, mai non patirà il fumo del vicino. :È dunque vero che il Superbo s'offende della superbia altrui, e che l'Umile quasi non conosce: e per questo sta bene con tutti e non s'offende dell'altrui vanità; né la gravità è offesa dalla leggerezza, come sono le azioni de' Superbi e Fumosi. XXIX. Non si potrà mai dire che uno sia sano di corpo se ogni poca cosa che mangi di frutti o simili gli fa male, e tanto meno se anche i buoni cibi se gli convertono in mal umore e cattivo nutrimento. Il medesimo, e molto più, si d!eedire della mente che non è buona se facilmente s'offende e si turba per cosa che vegga o senta col ~o– str~r dispi3;cere di cose leggiere. Ciò è segno di debolezza d'animo; e qu~sto sarà tanto maggior male se anche le cose buone, o che gli dovriano esser care, le riceve per male : crune fan coloro che ogni cosa interpretano in sinistro o fuor di ragione, e se ne turbano. ' . Biblioteca Girì'ò Biand:>

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