Pègaso - anno I - n. 8 - agosto 1929

DANTE, Episodes from the Divine Oomedy 249 in anni anteriori; ed è facile ammirarlo per la linea armonica tanto rara in .Svevo, della composizione. Gli apologhi furono il caro' giuoco della sua intelligenza fin dai giovani anni; e proprio come il protago– nista di Una burla riuscita, se pure egli dubitò che dai suoi romanzi gli dovesse mai venire la, fortuna che non ·si cambierebbe con alcun'altra, ebbe sempre una féde sicura, da artista, che almeno nei suoi apologhi gli uomini un giorno o l'altro ci avrebbero veduto qualcuno. Fortunatamente_ gli uomini ormai hanno veduto e conosciuto lo Svevo maggiore, l'uomo dall'osservazione diretta: e il sorprenderlo a trasferire il pensiero nella forma indiretta dell'apologo non è che un tocco di grazia poetica aggiunto alla sua complessa natura. . SILVIOBIDNCO. DANTF:. Episodes from the Divine Oomedy rendered in verse by LAURIDNCE BrNYON. - Benn, London, « The Augustan Books of English Poe– try », Second ,Series, n° 30, 1928. Di una rinnovata fortuna di Dante in Inghilterra non si potrebbe a rigor di termini parlare, non essendo mai venuto meno colà, lo studio del nostro maggior poeta. Ma in questi ultimi anni abbiam visto versi di Dante citati con maggior frequenza, e nel testo italiano, da parte di giovani scrittori, e quei versi esser là, non per mera lustra. Quegli scrittori rivelavano una sorprendente familiarità col mondo dantesco, specialmente con la .filosofia tomistica che ne è alla base. Ora, a ·sentirci citar Dante da qualche pio pastore anglicano, che vi aveva dedicato (vi confessava con carezzevole voce) << lungo studio e grande amore», ci eravamo tanto abituati da un pezzo, che non senza un respiro di sollievo vediamo alla fine i versi di Dante lasciar l'erba e l'ombra delle quiete pievi e. rivestirsi di freschi inchiostri tipografici in sui fogli di una giovane e influente rivista letteraria qual'è per esempio il Criterion. Se ci si domanda la ragione di questa nuova corrente d'interesse dantesco, la si troverà dove un italiano mai non si sarebbe immaginato : nella recente voga pei poeti barocchi inglesi, i cosidetti metafisici, spe– cialmente per John Donne. Per primo il prof. H. J. C. Grierson con– frontò la cultura metafisica del Donne con quella di Dante, rilevandone le differenze; T . .S. Eliot ha approfondito il confronto, e dall'eccentrico poeta metafisico inglese è passato al poeta italiano, meno vicino al moderno cerebralismo ma infinitamente più solido. Il Dante che in– teressa i ofovani scrittori non è il Dante dei «brani» illustri (the " beauties of Dante) e neanche il Dante architettore di puzzles celesti e infernali· ma è il Dante cristiano e filosofo, poeta meta,fisico in un'epoca in cui la' metafisica era sostanza di vita, non gioco intellettuale come ai tempi del Donne. E non è il solito venerando· e dotto uomo di chiesa che ci presenta stavolta una sua traduzione di Dante, - opera paziente di una lunga vita tale un monumento di mollica di pane fatto da un sereno recluso - ; ma ~ un poeta, Laurence Binyon, che in certi su?i freschi e .r?b~sti saggi di versione dantesca ha dimostrato come le msormontab1li diffi- ibl1otecaGino Bianco

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