Pègaso - anno I - n. 7 - luglio 1929

82 V. Fracchia passo lirico, egli mutò a un. tratto la ~cena~ ~' veden~o u:11operaio venire avanti con una secchia colma di detriti fangosi, spiegò come lo spirito industre, nell'uomo moderno, abbia facilmente ragione dello spirito contemplativo. Cosi egli, d'una spelonca d'eremita, aveva fatto una rudimentale o:ffi:cinada minatore. Volle che tutti vi penetrassero con lui al seguito di quell'operaio, il quale vuotò il suo secchio e tornò via; e quando tutti furono riuniti sotto la volta rocciosa: - Vedete il velo d'acqua che scorre lungo questa parete? - disse : - E vedete qui questa conca che la raccoglie, formando poi un rigagnolo ? È opera mia. Senza questo rigagnolo non avrebbe funzionato la sonda. Senza questa pozzanghera non avrei potuto Ia.varne i detriti. Anche delle secchie che il verricello estrae dal pozw, una ne vliene scaricata qui su venti, come poco fa avete veduto. E anche il contenuto di queste secchie passa al vaglio di questa poca a0qua, che vorrebbe essere più abbondante, ma può bastare com'è. Ora, abbiate pazienza: mi vedrete all'opera. Con queste parole si tolse il capp,ello, il cappotto, la giacca, che Massimo ebbe. appena il tempo di prendere a volo, si rimboccò le m3Jllichedella camicia fino al gomito, e si lasciò cadere in ginocchio sull'orlo di quella conca. - Chiamate il fattore, - gridò il conte Roberto : - Anzi, chia– mate gli operai, sarà meglio. Vuoi metterti tu a lavare tutte que– ste pietracce ? - Fermi, non si chiami nessuno! - esclaimò il maggiore Iup,iter irn tono dii comando : - Io solo so quel che faccio. Qui ci vuol la mia mano. Gli occhi si eraino ormai abituati alla penombra della grotta, e cosi tutti poterono vedere il maggiore Iupiter che, 3Jllnaspamdo per terra, raccoglieva mamciate. di quel pietrame e le tuffava nel– l'acqua. - Pietracce, hai détto? - andava borbottando nel tuffarle e . rituffarle, mentre sguazzava in quella povera pozzamghel'a fino a far risonare la grotta come un antro marino : - Hai detto pie– tracce? - Oh Dio, non ci vedo niente di straordinario, - rispose il copte Roberto. · - Nemmeno io, nemmeno io, - disse il maggiore Iupiter senza interrompere il suo strano sciacquio: - Questa? Niente. Quest'al– tra? Niente. Pietracce, pietraece dozzinali - (e una ne ripescava dal fondo della conca, poi un'altra, poi una terza, una quarta, le osset;vahvae le buttava via). - Ma questa, ad esempio, che ne di– res 1,. e , Roberto, se non fosse d'ozzinale del tutto ? Mi sembra, o sbagho, che qualche cosa luecichi in questa tenebra ? Oh, se luc– cica! E come! - Biblioteca Gino Bianco

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