Pègaso - anno I - n. 7 - luglio 1929

La Stella del Nord 69 « Per astra ad aspera >>: bell'insegna per UJilO al quale tutto vada a rovescio! Ohi parlava cosi era Benedetto. Massimo rise del suo lati1110. - Fu poi u111 vero naufragio? - chiese scherzosamente. - È un vero naufragio, - corresse Benedetto : - Immagina per un momento che quella nave sia nostro padre, e forse la cosa po111 ti sembrerà ,più tanto buffa. Per a111nie anni, anche nostro padre ha corso il mondo in lulllgo e in largo, ha superato cicloni e tem– peste, fililché il suo vecchio timone 1110n ha saputo più reggere alla furia delle Ollldee lo ha portato a sfasciarsi su questi scogli. Cre– dimi, Massimo : io nolll mi posso sbagliare. Nostro padre è in angu– stie gravi. Egli raccoglie di nascosto i sigari che butta via, ne trita poi il tabacco in una vecchia pipa. Non fidarti, Massimo, delle sue arie spensierate. Forse, tornato ieri, tu non puoi a111cora, vederlo è.ome lo vede Alessa111dra,come lo vedo io. Notte e giorno non pensa che alle sue trivelle, e forse gli manca il denaro per farle cammilllare. Il suo grande orologio d'oro è scomparso da U1Il mese, e già due volte ba perduto un anello. Egli ne incolpa le dita della sua mano che dimagrisce. Di vero no111 c'è se non che egli si consuma ogni giorno. Parlagli, Massimo! Con te forse si vorrà confidare. - E quando gli avrò parlato? - chiese Massimo con un so– spiro. - Sapremo la verità, - rispose vivamente Booedetto, - forse lo potremo aiutare. - E io mi domando come, - disse Massimo sfiduciato: - Vedo che tutti vi aspettate grandi cose da me, che mi guardate con un'am– mirazione sconfinata. Se parlo io, parla l'oracolo: alla mamma voogOlllole lacrime wgli occhi, e a voi brilla1110 di allegrezza. Il sen– timento è lo stesso, anche se variaino gli effetti. Ma chi sono io ? In otto giorni, lll·Olll te lo sei mai domandato ? Io sono uno che ba fatto la guerra ,per quattro anni: di quattro anni, il maggior tempo l'ho passato in un fosso che bastava appena per rivoltarmi da un fianco sull'altro, e il resto a scansar colpi e tirarne all'impazzata. Datemi dà comandare un Reggimento, una Brigata, una Divisione, un'Armata intera, se volete, e vi farò veder chi son io! Ma qui, che cosa posso fare ? Quando ero lassù, 111ei peggiori momenti, mi pareva che se fossi stato libero, se un giorno ne avessi cavato i piedi, avrei fatto questo e quello, -non si sa quante cose, tutto mi sarebbe riuscito facile, e a d'armi imbarazzo era soltanto la scelta. Ora invece, che potre;i, mi sembra di lllon essere più buono a nulla, e penso che la guerra, per me, doveva durare ancora vent'anni. - Ohe dici mai, Massimo! - esclamò collltristata Alessandra: - Eri tanto allegro, tanto sicuro di te, fino ieri! - Si, - rispose Massimo, - perché ieri voi nolll mi avevate an - cora parlato di 111ostropadre come ora mi avete parlato. BibliotecaGino Bianco

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