Pègaso - anno I - n. 7 - luglio 1929

Disavventure teatrali del Fogazzaro 41 Sono stato ieri a Sir!Ilione a trovare Boito .... Anch'egli è entusiasta <le! f!arofolo rosso: ne abbiamo parlato a lungo, passeggiando sotto gli uhv1 presso la villa di Catullo .... Buon anno, caro amico, a te e ai tuoi. Ti abbraccia lil tuo vec– chio Pin. La lettera ricompone, sulle soglie del Novecento, un gr1,1pipo, il quale comincia ,già a far prospettiva, allontanandosi. Marco Praga ~ Piero Giacosa, sullo sfondo; l'altro Giacosa (Giuseppe, quello eh~ si firma confidenzialmente Pin), Fogazzaro e Arrigo Boito, sul 1primo piano. Vedete un poco : Marco Praga è il protagonista del Canzoniere del bimbo; Arrigo Boito proviene iproprio dal centro della Scapigliatura; Fogazzaro è passato, nel suo periodo mila– nese, attraverso a questa, e gliene è rimasto, secondo lo Scotti, il gusto per_le letterature straniere, e secondo me anche la nostalgia d'ideale e l'attrito con la realtà che ne circonda; i due Giacosa provengono dal cenacolo torinese, continuatore ed erede di quello lombardo, in seno al quale finì di formarsi Giovanni Oamerana. Ma costoro che tornano a guardarci dalla lettera di Pin sono molto diversi dai sé medesimi d'allora, dai loro confratelli d'arte d'una volta, o dai loro ascendenti immediati. Hanno imparato a tenersi ben dentro gli interni dissidi, confinandoli nel sottosuolo dell'anima, o a liberarsene regalandoli alle creature della loro fantasia, delle quali riescono perfino a sorridere. Amaro riso, qu·euo che sfiora i personaggi del Garofolo rosso, ' fatti interipreti di un verismo insolito nell'arte fogazzariana. L'azione ha luo'go in un OspiziQ tpei nobili decaduti, dove ognuno di questi conduce una vita a sé, in un suo piccolo alloggio appar– tato. Inacidita dalle vicende che l'hanno ridotta a così triste tra– monto, la contessa Marietta, separata dal marito, cieca, ha seco una serva settantenne, con la .quale sfoga, insopportabilmente lo– quace, la propria acredine. Odia fra l'altro i garofani, che una vicina d'ospizio, la siora Gegia, invece ipredilige; e li odia, tperché quel cattivo soggetto di suo marito, il conte Busolo, aveva corteg– giato a' suoi bei tempi tre donne con un solo garofano rosso. Bene : un giorno ck'ella manda a chiamare il custode dell'Ospizio, per lagnarsi ancora una volta dell'odor importuno dei fiori coltivati dalla vicina, viene a sapere che il marito sta facendo pratiche per essere ammesso tra i ricoverati. Busolo è anzi lì, alle spalle del custode, e assiste, non veduto, alle escandescenze della vecchia moglie cieca, terrorizzata dalla notizia. All'ultimo la infelice s'ac– corge della presenza di lui ed è colta da sincoipe. Ecco allora Bu– solo 1piagnucolante e contrito, tutto ostentazione d'affetto per la sua Marietta, e così indugiantesi nella camera della defunta, a raspare .quel poco ch'ella ha lasciato. All'uscio s'affacciano visi ' Biblioteca Gino Bianco

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