Pègaso - anno I - n. 6 - giugno 1929

Interpretare la mii.sica 703 bile? Son voci che vivo,no, palpitano, respirano! E come non v'è i,n tutte quelle ventiquattro battute un solo ternpo di battuta esat– tamente equivalente a u,n altro, così 1110~ v'è neanche una nota che esattamente come un'altra possa suooare: benché tutto il .pezzo debba essere eseguito, così come sta scritto, in quel ritmo quater– n~rio· e tutto pianissirnq. (Quante parole - dice un lettore musi– cista, ben sicuro del fatto suo - per u111a pagillla di musica così semplice e chiara ! -- Già : è come se uno, posto fra la Venere di Cirene e u1110 di quei bassorilievi storico-simbolici che, adornano i mo111umentipatriottici di cui si abbellano le nostre piazze, dicesse che di questi varrebbe la pena di parlare, come di cose di profondo significato, ma di quella, così semplice e 111uda,non vale la pena : che è arte troppo facile). Sentire una composizio111emusicale nella sua propria estensione temporale e nel suo movimento, e .sentirla col suo suono. Credo si possa dire che queste son condizioni 111ecessariealla compre111sione, e dunque all'interpretazlo111e, di un'opera musicale. 1 Ma non sempre sufficienti. Sufficienti, sì, quando si tratti di espressioni illlspirate e dettate da u,na sola impressione, da un solo sentimento, e sostan– zialmente e radicalme111te ~ anche se noo evidentemente - mo1110- tematiche. 1 Ma insufficienti, oorto, quando si tratti di costruzioni musicali vaste e complesse e pluritematiche, dove i temi siano espres– sioni di forze co111trastam.tie antagonistiche ge111eratrici di un dramma: nel qual caso i111terpretare l'opera sarà non solo cercare e trovare il giusto valore di ognuno dei suoi elementi costitutivi, e dare a ognu1110 di essi l'alterno risalto; ma anche, ma sopratutto, sarà renderne', così che apparisca lllaturale, lo svolgimento, il divenire) avendo se111titoe considerato ognuna delle sue parti in relazione co111 tutte le altre. Rileggete il terzo tempo della Quinta sinfonia di Beethoven, tutto, sino a quell'abbagliante accordo di do rnag– giore col quale si inizia il Finale che lo conchiude, e lo continua e lo segue, e ditemi se 1110n ho raigione (a darmi ragione senz'altro vi basterebbe l'aver udito la Quilllta diretta da Toscanillli). Tutto il terzo tempo della Quilllta è un progredire, un ascendere, ancorché interrotto da soste contemplative o discorsive, verso quell'accordo solare conclusivo, e a sua volta ge111eratore dli 111uova vita. Soltanto chi così lo abbia sentito e così sappia rooderlo diremo interprete : altrimenti non sarà che un leggitore incoscie111tee meccanico. III. Lo so: pure ammettendo che le cose dette sin qui sian giuste, Ulna vera e propria definizione dell'interpretare la musica 1110111 l'abbiamo . ancor trovata. Ma se è vero che per interpretare U111'operamusicale ibliotecaGino Bianco

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