Pègaso - anno I - n. 6 - giugno 1929

INTERPRETARE LA MUSICA. I. I Dal lU1I100.ì al sabato, per sei giorni la ,settimama, e dal settembre al giugno, per trentasei settimane l'an1I10, il Direttore di un Con– servatorio di Musica ha da occuparsi di tante cose, indispensabili, magari necessarie, forse anche utili, ma che con l'arte haillilo pro– prio poco a che fare : questioni didattiche generali, importamtissime se si vuole, ma occupandosi delle quali .si resta sempre sul sagrato della chiesa o, se più vi piace, in amticamera; oppure questioni che possono riguardare l'attività dei professori e degli alunni, cioè dei musicisti ufficiali di oggi e dei .musicisti - .se saran rose - di do– mani, ma IIlOnriguardano propriamente la musica. Ecco perché da dodici anni, -prima a Firenze e poi a Milano, ulila volta la settimana se posso, e se posso, iper :finirla alla men peggio, il sabato, mi chiamo intorno quegli alulilni che ci voglian venire, e se ci vuol venire anche gente di fuori .s'accomodi, p'er parlare appunto di .musica. Musica da crumera, per dare alla cosa, una definizione che, oltre ad avere la sua giustificazione nella materia di cui ordinariamente si tratta, non sia di •significato troppo vasto e presU1I1tuoso; ma è ulila defini– zione soltalilto apparente, e im;propria, ché se una volta si iparla di musica da camera, un'altra volta si parla ,di musica sinfonica, o più spesso ancora, perché mi piace- di più, di musica teatrale. E nessun programma. Gli argomenti son forniti dalle musiche che quello o ,quell'altro dei convenuti si sia offerto di eseguire, o da un pezzo che s'è eseguito o si eseguirà in un concerto sinfonico, o da un'opera che si •sta rappresentando o si rappresenterà al teatro_ Di tanto :iin .tanto, sia perché la cosa ha la sua importanza, e sia perché può giovare a molti dei presenti, si parla di forme musicali in generale, per esempio della così detta forma-Sonata, e del suo svolgimento storico, e del come la concepirono l'intesero e la pra– ticarono quei maestri o quegli altri, i sonatisti italiani del '700 o Haydn, Mozart o Beethoven o Schumann, e via diceindo. [Ma, ciò che più mi piace, e certo più ipiace anche agli altri, è eseguire ed ascol– tare musica, ascoltare non solo con gli orecchi ma COIIl simpatia di cuore e atteinzione di spirito, per ritrovare e riconoscere bellezze già conosciute, da indicarle e farle notare alla compa,gnia i!Iltomo, 81bhotecaGino Bianco

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