Pègaso - anno I - n. 6 - giugno 1929

LA CASA. Io non parlo già delle case o dei villini ideati e sformati sopra un rettangolo di verde, come blocchetti da calendario, appena al di là delle mura; teneri di colore, croccanti di gesso, sottili come cialdoni, che sono stati sì e no il coperchio !J)er una covata o due, ma delle case di città nate le une accanto alle altre per reggersi, per farsi colll[lagnia nei tempi tristi o anche, semplicemente, per guardarsi e, a furia di aprire finestra contro finestra hanno acqui– stato queJla espressione strabica, spaurita e lontana di chi guarda troppo da vicino. Case di città, rugose e gibbose di comignoli e di altane, di veroni e di stambugioli, dove l'alito di tante generazioni s'è come raffermo nelle vecchie stanze; cresciute una iper volta in accompagnamento alle vicende di una famiglia; quella più avanti, questa più indietro, quella più alta, questa più bassa; 1più ricca o più povera, di faccia o di fianco e, quando con lentezza secolare gli uomini sono arrivati a costruirne due file, si sono accorti che, nel mezzo, c'era venuta una strada e l'hanno accettata tortuosa o sbi– lenca e, tutt'al più, hanno posto un tabernacolo alle svolte troppo brusche. Case e palazzi di città, dove ogni muro cela un segreto, dove le generazioni, se per fortuna non fossero nate in tempi diversi, si rincorrerebbero colla cazzuola in mano, col ipiccone o col martello; dove l'una disfà, se non con ira, certo con dispregio, quello che l'altra ha fatto e se n'è compiaciuta; e, chi ha tappato un cami– netto, chi ha fatto una •porta dov'era una finestra, chi a,lzato un tra– mezzo, chi aperto un verone, chi s'è spenzolato con una loggia sopra un cortile, chi s'è lanciato con una torre al cielo e, tutti, tronfi di aver scO!l)ertoun segreto, d'aver meglio adattato alle proprie como– dità la vecchia fabbrica che nemmeno l'architetto riconoscerebbe. E, quando ~no se l'è davvero trasformata a suo modo e, gira e rigira, non sa proprio più cosa fa.rei e ci si sente bene tanto che perfino l'aria gli par sua, allora è il momento che muore, o la pa- Biblioteca Gino Bianco

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