Pègaso - anno I - n. 6 - giugno 1929

AUTOBIOGRAFIA. Non invidiare la brevità degli scrittori di aforismi. Fanno dei telegrammi con pochi soldi in tasca. . I. - AMORID. Povera. Frivola. Non si occupa che di sé. Piccola testa. Piccole mani. Piccoli piedi. Piccola bocca. Ma la sua ala è enorme e mi copre tutto. Lettera d'amore. - Tu mi sei sempre p~esente, seID.Jprevicina. Di notte mi sveglio perché tu mi svegli. Stanotte mi hai svegliato due volte. Non pretendere dirigerla nei sentieri della menzogna. Affidati. Potete star sicuri. L'istinto guida lei come il mulo sull'orlo del– l'abisso. Gli amanti sono due ascensori alternati. Si incontrano per un momento e nessuno dei due se ne avvede. Poi, l'uno scende, l'al– tro-sale. Io le ragionavo dal di dentro, cioè« per sentimenti». Lei mi ri– spondeva dal di fuori, cioè « per situazioni>>. All'angoscia resisti come i gatti malati. Immobilità. Quello che lllila donna non ti perdona : stare davanti a lei come se tu fossi solo. Tre.mate se riceverete dall'amante um.a lettera deliziosa quando vi aspettavate e meritavate u111 rimprovero. È come se la vedeste apparire con gli occhi folgorrunti e l'aria felice, una sera di lite. BibliotecaGino Bianco

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