Pègaso - anno I - n. 6 - giugno 1929

GIUSEPPE PARINI. 22 maggio 1729 - 22 maggio 1929. Parini, dico l'arte sua, ebbe sviluppi rettilinei. Non comiJD.ciò come taIDti poeti, quasi sempre pedestremente, né, come altri, con la passio111e che soverchia, la pagina, sc0111fina dalla pagina : fu da principio chiaro a, sé stesso. V« asproridente venosino» lo portò subito ad accostarsi alla tradizione con amima, nuova. Per lui, . sopra tutto, si trattò prima di sent-ir la parola, il suo valore logico e il colore e il peso: e iJD. un'Italia che per un secolo iJD.tero,dal Ohiabrera al Rolli, aveva costantemente eluso dal gusto concreto della parola, idoleggirundo il formarsi d'una musica estemporanea, e scambiando i problemi metrici per poesia, e imitando il reale con certi. modulamenti curiosi, iJD.un'Italia così fatta, questo fu già un bel progresso. Chiabrera, cerca,va, ripetizioni e rime per scrun– dire e. ribadire inutilmente col ritmo U111' idea e un sentimento ap– pena graziosi; Rolli assottigliava la realtà in puri suoni, i gesti iJD. sommarie cadenze : Parini, a scuola più dei latiJD.iche dei nostri, e, in fo111do,d'un solo latino, Orazio, ritrovò un suo senso acuto della parola, acuto e complicato quanto certo, e se lo portò fino all'ultimo come 'un segno d'i nobiltà, e se 111e gloriò, senza che però quel vanto arrivasse a dispiacere mai. Accadde così che a traverso u1J1ascoperta, che pareva solo esteooa, si conquistò la coscienza d'artista e mise piede sul reale, sulla radice del reale, e poté subito entrare e ·cammiJD.are nella via giusta, che doveva cioè portarlo di– rittamente al ·suo fine-. Ed ecco infatti, fi1J1 dai primi anni, i temi che divennero familiari alla sua poesia, ripensati con proprietà di mènte rara: quell'amor della campagna, il ,piacere qel sano e del poco, UJJ1 balenar di riso che dava un sapor riflesso e direi malinco– lllico a quella sua aurea mediocrità, e poi, una ricchezza quieta, propria dei classici, contenta di specchiarsi in un'immagine, e ma– gari in un aggettivo solo, che diventò il primo pregio del Parillli più grande e migliore. Le Poesie di Ripano Eupilino che cosa dUJJ1que sono ? Compo- 111imenti sacri, morali, amorosi, pastorali, pescatorii, piarcevoli, sa– o. - Ptgaso. Biblioteca Gino Bianco

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