Pègaso - anno I - n. 5 - maggio 1929

596 U. Fracchia di un tepido sudore. Essa guardò Alessandra, ma vide che Ales– sandra non alzava nemmeno gli occhi dal piano sul quale la sua palla correva silenziosa e veloce. Gli occhi di Marcello invece non si staccaivano un milnuto da lei, poiché proprio allora egU s'illruma– ginava di essere veramente in una grande, sterminata pianura verde, sotto un sole disteso e vibrante come la luce di quelle lampade, e di correre con Alessandra verso un tempietto che vi sorgeva nel mezzo, formato di cinque nivee colonne. Vedeva il bel corpo chinarsi, nel– l'atto di gettare la palla e di raccoglierla .. Ma a un tratto la sfera fuggente nello splendore del sole si metteva a vagare incerta qua e là con un tremolio di farfalla, e all'immagine d'Alessandra, come dissolta in quella luce, se ne sovrapponeva un'altra, pallida al suo confronto più di un'ombra, che in una nube di veli azzurri inse– guiva quella oscillante macchia bianca. - Ecco : 1 i birilli cadono proprio con un rumore di vecchi denti, dalla dentiera d'una vecchia signora, - esclamava Marcello indi– spettito. E i suoi occhi, posandosi nuovamente su Alessandra, ri– trovavruno nella rerultà l'wttraente fanmagine che s'era perduta nella sua fantasia. Alesandra faiceva ogni tanto un colpo fortunato. - Cosi si puniscono gli i.insolenti, - diceva con un sorriso cat- tivo : - Là ! Ha sentito ? Il rumore di una testa vuota. - La sua testa, signorina ? - Veramente, la sua. - Ma perché mi odia cosi? Io che,c se lei volesse, mi lascerei buttar giù con niente, come uno di quei birillini ? _ - Grazie. Con me, nessun uomo correrà mai qlilesto. rischio. La signorina Annamaria si era intanto seduta al fianco di Bene– detto ed ora voltava per lui le grosse pagine dell'album che egli teneva aperto sulle, ginocchia. ' - Questa è la mia povera mamma, - dièeva : - Guardi come era bella ! E qui, di profilo ? Non è il ,mio profilo, identico, ricalcato ? - Infatti le raissomiglia, ma tutto più minuto, - rispondeva Be- nedetto, alzandole appena gli occhi in viso : - E questo chi è ? ......:... Mio nonno, il generale. - Bell'uomo anche lui. - Bellissimo. Dal lato di mia :p1adre, tutta bella gente. Dal lato di mio padre, tutta b:r;utta. Io non ho niente del babbo, vero? - La statura, mi sembra. - Ah, purtroppo! Se fossi due dita più alta! - Non è contenta cosi ? - Davvero? Crede che io possa esser contenta? E come piac- ciono a voi uomini le donne ? Piccole ? Grandi ? Per esempio, una, piccola come me, lei la sposerebbe? - Non credo che una moglie debba cercarsi col metro,. signo- I Biblioteca Gino Bianco

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