Pègaso - anno I - n. 5 - maggio 1929
594 U. Fraoohia _. Una sciocch~zza, :_ rispose Benedetto: - Ho semplicemente battuto Maroello ai birilli ed eg·li pretende che io debba vincere ancora quattro punti. _ Un ragazzo che non ha; mai visto un biliardo! - dicev:a di rimando Marcello. . . · 1 - Sicuro, senza aver mai visto un. bilh1,rdo, - esclamò Bene-. detto : - Ohe colpa ne ho io se tutto mi riesce alla prima ? Potrei fare il giocoliere, il funambolo, il cavall~rizzo, il pompiere, il sarto,. sicuro, anche il sarto, ~ tutto mi riuscirebbe a meraviglia. -· Andiamb, Benito', - lo ammonì. il maggiore lupiter, - non dimentica:rti che sei ospite in questa casa. - Il ragazzo è sanguigno'; - disse sorridendo il conte Roberto: - È questa la gioventù di cui. parlavamo .. Ma come ? Dovreste met- · , tere noi vecchi nel sacco, e fra voi non andate d'accordo ? Egli prese Benedetto sotto braccio e tutti entrarono nella sala del biliardo. C'era là Marcello. che lanciava e riprendeva le belle · i,fere d'av.orio levigate e lucenti, e, intorno, la signora Oeles.te, Alessandra e le due ragazze che lo guardavano in ·silenzio. - Ve'di, :Benito, - disse jl· conte Roberto, - tu non lo conosci, anC0ra Marcello, ma è .un ragazzo col quale non bisogna mai aver · ragione : basta che tu abbia ragio[le perché ti dìa torto. Ma sic– come questa legge vale soltanto per lui, cosi tu rimani con la tua ' ra,gione e lui senza. Benedetto sorrise di un piccolo sorriso forzato e lasciq cadere su Marcello uno sguardo di profonda commiserazione. - Ohi vuole la rivincita? - chiedeva intanto Marcello senza cm arsi né di lui né di suo padre .. - Io, io, - esclamò la signora Celeste. " / - Allora in due contro di me, - soggiunse Marcello : - La signora Celeste e la signorina Ales,sandra. - Brava, Alessandra, battilo anche tu, - disse ridendo Be, nedetto. - E noi? - chiesero Annamaria e Dolores. - Voi segne~ete i punti, -'- rispo'se Maroello: -- che cosa vo- lete fare? Così si rasserenò anche il poco cielo di quella stanza, i due «vecchi>> tornarono in salotto, Benedetto li seguì e si mise in: un angolo a sfogliare un album di vecchie fotografie, e Marcello si ac– cinse alla propria riabilitazione di giocatore di biliardo. La partita incominciò con slancio. La signora Celeste getta:va, la palla con uno scatto nervoso, ma, p,rima di darle l'abbrivio, in quel breve attimo in cui l'occhio deve aver tutto previsto, essa tro– vava il tempo di considerare come fosse aggraziata la propria mano, · d'una materia più preziosa dell'avorio, e come. spiccasse rosea e t~- 111ue sul verde vivo del panno. Poi con un piccolo grido accompa- BibtiotecaGino Bianco
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