Pègaso - anno I - n. 5 - maggio 1929
590 U. Fracchia _ E quando sarà finita? - domandò il maggiore Iupiter,. strin– gendòsi nelle spalle. _ Si potrà almeno vivere in pace, - rispose il conte· Roberto : _ Oh, non chiedo molto ! A me basta di poter consumare tranquil– lamente, senza altri incubL,e urtoni, il resto della mia vita. _ Chiedi proprio quello che nessuno è più in grado di darti, - soggiunse il maggiore Iupiter. · - Dunque, secondo te, non si tornerà mai più a vivere come prima? - No, caro Roberto, non si tornerà a vivere come prima, disse gravemente il maggiore Jupiter. - Eppure, non ti ricordi ? sembrava tutto così semplice! esclamò con accento di vivo rimptanto il conte Roberto: - Ci si alzava la mattina e si guardava il tempo, se era nuvolo o sereno. Ohe si fa ? Andiamo a caccia ? O schiacciamo un altro sonnellino ? Ohe cosa preparerà da pranzo Guendalina ? Si deve. accendere la stufa o si aspetta fino a domani? E tutto correva liscio come un olio. Alla peggio poteva assalirti di quando in quando il pensiero dei tuoi debiti. Ma c'erano anche le mosche, la febbre terzana, i giorni di scirocco, i figli ingrati, i fattori ladri, eppure si viveva bene. Sai che cosa mi irrita? Che con tutto ciò non eravamo contenti e che di quella vita non si è saputo goderne abbastanza. - Perché non irri1Jarti piuttosto del contrario ? Di averne goduto troppo? Ora non si fa che scontare, - disse il mag,giore Iupiter. - Sei anche tu della teoria dell'espiazione ! - esclamò spia– .cevolmeinte sorpreso il conte Roberto : - Se dunque il mondo va a rotoli, dovrei proprio credere che la colpa è mia? , - Non tua, povero Roberto, - rispose il maggiore Iupiter, _:__ e tanto meno mia, in senso particolare. Ma nostra, della nostra ge– nerazione, come negarlo? Non è detto con questo che siamo proprio noi ad espiare, poiché in ogni caso espiano i nostri figli. Essi sono giovani, not siamo andati. E poì, a che serve espiare ? Bisogna piut– tosto cercare le cause del male e vederne le conseguenze. Io, per esempio, ho cercato di spiegarmi i grandi eventi che ci atterriscono, è credo di non essere andato troppo lontano dalla verità. - E qual'è la tua spiegazione? - domandò il conte Roberto. · - Non saprei dirtela in due parole, - rispose con semplicità il maggiore Iup,iter, - ma tutto il male è nato da quello spirito evoiù– zionista e riformista che abbiamo purtroppo succhi.ato col latte ma– terno. - Oh, povera mamma mia! - esclamò, alzando occhi e mani al cielo, il conte Roberto. 1 . . - M~sono ~spresso male, - disse il maggiore Iupiter, - ma non· t~ vorrei ~nn01~r:. Qual'è stata, secondo te, la grande preoccupa-. z10ne degli uomm1 della nostra età ?_Non è stata qnella di assicurare .... BibliotecaGino Bianco
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