Pègaso - anno I - n. 5 - maggio 1929

Federico Taylor e l'americanesimo 555 immensa, è particolarmente sensibile questa nuova etica produt– tiva che fonde creatore ed esecutore, industriale ed operaio, in una vibrante unità. Henry Ford, comunque lo si· voglia considerare, è una delle personalità più rappresentative del nostro tempo. Il suo libro .autobiografico ha davvero il sapore d'un nuovo evangelo. La ge– nialità etico-artistica di questi nuovi colossali creatori d'orga– nismi, brilla in lui d'uno splendore dolcissimo, di un'umanità che invano cerchereste, rper esempio, nei grandi organizzatori tede– schi del rperiodo bellico e post-bellico, negli Hugo Wolf, negli Stinnes, nei Thyssen, creatori originali senza dubbio ma ancora p-ervasi dallo spirito di rapina. Henry Ford significa, nella storia · umana, il primo tentativo d'armonia in grande stile frl:,I,gli in– teressi dell'inaustriale e gli interessi dell'umanità esecutrice e consumatrice. Come i lettori dell'autobiografia fordiana sanno, la bonomia di quest'enorme creatore ed effonditore di ricchezze fiorisce in isti– tuti d'una grazia rude che fa pensare ad un san Francesco e ad un san Benedetto messisi improvvisamente d'accordo oltre Oceano in barba ai loro frati. L'idea, per esempio, di fare, a forza d'orga– nizzazione sapiente, d'un ospedale una casa rprospera, fiorente, redditizia, per la gioia dei malati e dei sani, è d'un ardimento così generoso da sbalordire. E quei verdi alberghi costruiti nelle campagne fordiane perché gli uccelli possano essere alloggiati con tutto il comfort e andarsene quando vogliano, in piena libertà, senza pagare il conto all'albergatore, sono d'una gentilezza così impensata che non si sa se ridere o commuoversi. Werner Sombart, un economista dallo spirito acuto, vi dirà che, nel sistema fordiano, il taylorismo s'è notevolmente rincru– dito perché il còmpito dell'operaio 1I1onha più nulla d'intellet– tuale nelle officine fordiane e l'operaio non è rpiù che un automa cui il còmpito è dato dalla macchi1I1a stessa, considerata ormai più intelligente dell'uomo. Ed il numero di questi operai-automi tende sempre più a restringersi con lo svilupparsi del macchinario mentre si crea una sempre ipiù vasta folla d'impiegati con fun– zioni specializzate. Ma abbiam visto che questo automatismo non basta a SOl))pri– mere la personalità morale e neppure ad umiliarla quando l'or– ganismo sia penetrato da uno schietto spirito di cooperazione, d'umana solidarietà. Gli economisti dimenticano troppo facilmente che l'originalità essenziale di questi nuovi organismi è tutta qui. L'automatismo crudo cui gli uomini sono ridotti negli organismi fordiani, non ha rpiù ombra di tristezza quando in Henry Ford è un così alto senso di giustizia sociale. BiblìotecaGino Bianco

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