Pègaso - anno I - n. 5 - maggio 1929

554 E. Giovannetti d'essi possa dare il più possibile, far del suo meglio e guadagnar bene: avete il dovere d'.iproporre ad ognuno <;'l'essiil còmpito più adatto, non solo, ma di dare all'uomo e alla macchina la più alta perfezione tecnica che vi sia possibile. )) Questa eticità tayloriana non è, indubbiamente, !fiOlto elevata, molto kantiana, ma è ancora, forse, l'unica conciliabile con l'idea di «organizzazione>> eh' è un' idea antikantiana per eccellenza. Gli intellettuali ed i moralisti d'oggi non amano porsi questo problema: « ha l'uomo il diritto d'organizzare una massa umana, di far dei suoi simili gli strumenti sipecializzati della sua volontà, sia pure a fin di bene, a fine d'elevare gli organizzati stessi a più alte forme di vita?>> In altre parole : può l'uomo, rassegnandosi ad una strumentalità assoluta, aà. una perfetta meccanicità quoti– diana, riprendere in pieno la sua persona morale soltanto al- l'uscir dalla fabbrica? , Evidentemente no. Anche dentro la fabbrica nuova tayloriana, sipecializzato, automatizzato, diventato cellula anonima d'un or– ganismo colossale, l'uomo ha bisogno di sentirsi persona morale, cervello giudicante, uomo fra uomini. Per amare l'organismo cui appartiene, per sentirsi vivo in lui, l'uomo ha bisogno di que– st'idea di« cooperazione>> che iID(Plicaun giudizio morale ed un'ade– sione spontanea. L'uomo ha bisogno, innanzi tutto, di sentire la;. potenza rlell'orgamismo cui appartiene e d'aver la sicura coscienza di contribuire quotidianamente a questa potenza nel modo migliore. Allora, e soltanto allora, 111ella ,sua alta paga corroborata da una partec~pazione immediata agli utili (sistema Ford), nel suo be– nessere materiale, il lavoratore è pronto a vedere il simbolo felice· di questa feconda alleanza tra la sua libera volontà e la volontà,. animatrice dell'organismo. L'orgoglio del creatore illumina al– lora dolcemente la solitudine strumentale dell'esecutore. Un buon raggio di sole par che penetri e riscaldi l'immensa mole oiperosa. Il corrusco immane organismo conosce in ogni sua cellula una gioia• tranquilla, una moralità trascendente ed immanente insieme, che pare un fuggitivo riflesso della divinità. Sì, questi nuovi orgamismi dell'industria creano indubbiamente nel mondo moderno una moralità nuova; una solidarietà impensata ch'io chiamerei etico-artistica, fra industriale e lavoratore. L'uno e l'altro ammirano ed amano l'organismo creato cqme un loro capolavoro : ne sono fieri ugualm~nte, come architettò e mano– vale sono ugualmente fieri della loro fabbrica, e pittore ed alunno del loro a:ffresto ridente. L'uomo che personifica nell'industria moderna il trionfo dello S;pirito e dei metodi tayloriani è Henry Ford: e, nella sua opera Biblioteca,Gino Bianco

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