Pègaso - anno I - n. 5 - maggio 1929

552 E. Giovannetti L'idea centrale del sistema tayloriano è, come tutte le idee rivoluzionarie, ben semplice : « dati i metodi in vigore e la perdita enorme di tempo e di forze, quel che l'industria !Produce le viene a costar terribilmente caro .. Disciplinando razionalmente il lavoro e rendendolo quindi enormemente più produttivo, essa potrebl,e ridurre di molto il costo di produzione e quindi assicurarsi cos!I)icui guadagni e alzare, nello stesso tempo, la mercede e il tenore di vita degli operai in modo adeguato al nuovo sforzo preciso e intelligente che loro si chiede.>> L'operaio non può più lavorare alla carlona: il suo c6mpito quotidiano dev'essere razionalizzato, determinato iJ.T1 modo esemplare, ,secondo la più severa economia temporale e • strumentale. L'operaio deve sapere ogni giorno, con la !Più nitida chiarezza, ,quel che si vuole da lui e com'egli debba farlo poiché egli non è più una volontà empirica ma un elemento indispensabile in un organismo animato da una ferrea logica· produttiva. In questa massa S!I)iritualizzata, l'operaio deve rinunciare per sem!I)re alla personale volontà, alla libera iniziativa, ma, in compenso, la massa spiritualizzata si satura d'intellettualità ascendente ed egli, se ha l'intelligenza e l'adattabilità necessarie, può salire ben pre– sto alle funzioni direttive. E, intanto, con le alte paghe e con il senso nuovo di responsabilità e di coo!I)erazione, l'operaio rialza il tono della sua vita intellettuale e fisica. L'originalità più delicata di Federico Taylor consiste nell'aver s3«>uto razionalizzare il lavoro non solo nei complessi rapporti fra l'uomo e la macchina ma anche, e soprattutto, nei gradi umili dell'umana fatica, là dove pare che l'uomo abbia rinunciato per sempre ad ogni luce d'intelletto e ad ogni S!I)eranza d'elevazione. Ecco le parole testuali con cui Federico Taylor ci prepara alla scienza della pala: « gitardate là: un grosso mucchio di roba com– patta e refrattaria da caricare: minerale) mettiamo) ò carbone bititminoso. Provate) se vi riesce) ad affondarci la pala: ci vuole " 'del bello e del buono per farsi un po) di strada dalf alto del mU,C- chio quando si tratti d)una faccenda di questo. genere.' O)è una sola maniera buona per affondare la pala in questo caso e ce ne sono moltissime cattive. Volete fare proprio una buona palata di questo materialaccio refrattario? Qua: premete forte Favambmo- cio contro la parte alta della gamba qestra) sotto la coscia) così: prendete nella destra la sommità del man-ico della pala e) quando spingete giù nel mucchio) invece di far forza coi muscoli- delle brac- cia) gravate .sitl manico con tutto il corpo) così. Questo affonda la vostra pala senza alcuna fatica e senza stancarvi in alcun modo le braccia. Ebbene) su dieci operai' che provano ad affondar la pala nel mucchio) nove itsano la forza delle bracc·ia il che implica uno sforzo complessivo ch)è più che il doppio di quello necessario. Ohi BibliotecaGino Bianco

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