Pègaso - anno I - n. 5 - maggio 1929

VIOINI DI OASA. Le :finestre della mia camera da letto danno su piccole corti morte dove ogni tanto vedo spuntare qualche grosso topo, ma di fronte vi è una vecchia casa del '400, allora abitata da un famoso pittore che s'era compiaciuto d'affrescare la facciata di bei .fregi bizzarri. Adesso in questa casa malandata, abitano povere famiglie di operai. Al primo apparire della buona stagione le mie. :finestre sono sempre aperte, e quelle della famiglia di fronte pure, ché già sono prive di vetri. Cosi sento le voci come se fossero nella mia stanza. La famiglia è composta di marito, moglie e due :figliuoli, uno, un ragazzo che avrà dodici anni, l'altro una bambinetta che non cammina ancora. Vedo benissimo dentro a una loro stanza che serve da cucina e da tinello. A volte è piena d'allegria, ma altre volte è cupa di voci astiose e di.grida. L'uomo deve fare il fabbro, l'ho visto U[l giorno maneggiare U[l piccolo cancello di ferro, pren– dere misure e tracciare disegni su una carta, ma lavora altrove. Dopo mangiato, spesso stacca dal muro la chitarra, giuoca sugli. accordi, canticchia e s'accompagna. La donna lava i piatti in si– lenzio o ·s'affaccia alla :finestra a ripulire i gerani nei vasi di latta. Certe sere d'estate, danno ricevimento. Invitano qualche amico ·che ha il mandolino, fanno concerto e stanno alzati sino a notte tarda. Dalle case vicine tutti vengono alle :finestre ad ascoltare. Si vede un fiasco di vino in mezzo alla tavola, le mani s'allungano ogni tanto verso i bicchieri. Il marito è cortese, offre sempre prima alla sua donna. Questa quando beve lo guarda negli occhi, poi gli passa il bicchiere perché egli beva quel che lei v'ha lasciato e pare dica: - Me ne privo per te. - Finiscono sempre con piacevoli canzoni d'altri tempi, che devono ricordar loro gli anni dei primi amori : tanto l'abbandono è felice. Certamente in questi momenti ogni tri– stezza è dimenticata. Il canto risuona nella stanza e tutti vi stanno immersi come m un'atmosfera che stordisca. Prima del pezzo finale bevono il caffè e questa bevanda da signori è servita e gustata con sentimento particolare, come se al mondo nulla .vi fosse da deside– rare di più. Questi i loro momenti felici, ma non è sempre cosi. . BibliotecaGino Bianco , .,

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